Si chiama Barzan Majeed ma è noto come Scorpion: per anni è stato il capo di una gang che organizzava traversate verso il Regno Unito
Domenica mattina scorsa Barzan Majeed, noto trafficante di esseri umani iracheno, è stato arrestato dopo anni di latitanza dalle forze dell’ordine del Kurdistan iracheno, una regione autonoma dell’Iraq.
L’arresto di Majeed, noto anche col soprannome di Scorpion, è avvenuto dopo che venerdì era stata diffusa l’ultima puntata di un podcast di BBC, To Catch a Scorpion, i cui autori avevano trovato e intervistato Majeed.
La notizia del suo arresto è stata data inizialmente da BBC News, il sito di notizie di BBC e confermata da un comunicato stampa delle forze di sicurezza del Kurdistan iracheno.
Non è chiaro se il podcast di BBC e i dettagli che contiene su alcuni spostamenti di Majeed abbiano determinato il suo arresto. Il comunicato stampa pubblicato dal noto canale curdo Rudaw dice che l’arresto è avvenuto “sulla base di uno scambio di informazioni riservate, e dopo una richiesta dell’Interpol”.
Scorpion, il trafficante di migranti intervistato dalla BBC
Secondo BBC News fra il 2016 e il 2021 l’organizzazione di cui era a capo Majeed organizzava buona parte delle traversate dei richiedenti asilo verso il Regno Unito.
L’organizzazione fu smantellata da una grossa operazione di polizia internazionale e 26 persone furono incriminate in Belgio per traffico di esseri umani. Nel 2022 Majeed fu condannato a 10 anni di carcere e a pagare una multa di poco meno di un milione di euro. La condanna non è mai stata eseguita perché Majeed era latitante.
Inoltre le informazioni sul conto di Scorpion erano poche, poiché si sapeva soltanto che aveva passato un periodo nel Regno Unito e che era stato espulso nel 2015 dopo alcune condanne legate al traffico di droga.
Il suo numero però compariva in molti telefoni di richiedenti asilo arrivati nel Regno Unito: a volte veniva salvato col nome Scorpion, altre volte direttamente con l’immagine di uno scorpione.
L’inchiesta giornalistica alla base di To Catch a Scorpion è stata curata dalla giornalista investigativa di BBC News Sue Mitchell e dal suo collaboratore Rob Lawrie. To Catch a Scorpion è stato pubblicato nell’ambito di Intrigue, una serie di podcast di inchieste giornalistiche che BBC cura dal 2017.
Le puntate di To Catch a Scorpion sono 8: BBC aveva pubblicato le prime tre il 3 maggio, e le ultime cinque, compresa quella finale che contiene un’intervista a Majeed, venerdì 10 maggio.
Per mesi Mitchell e Lawrie avevano cercato di mettersi in contatto con Majeed, di cui si erano perse le tracce da tempo: per alcuni viveva in Turchia, altri dicevano che avesse avviato una nuova gang che si occupava di organizzare viaggi di richiedenti asilo dalla Turchia all’Italia, una rotta di cui i giornali si occupano poco ma che è attiva da anni.
Alla fine Mitchell e Lawrie lo hanno rintracciato a Sulaymaniyah, nel Kurdistan iracheno, dove Majeed sembra gestire un’attività per il trasferimento di soldi all’estero.
Dopo alcune trattative Majeed ha dato appuntamento a Mitchell e Lawrie in un centro commerciale della città e i due lo hanno intervistato davanti a un caffè; ad oggi non è chiaro il perché abbia accettato di farsi intervistare.
All’incontro Brazan Kamal Majeed si è presentato tranquillo e ben vestito, ma durante il colloquio con i giornalisti non ha mai ammesso di essere un trafficante di esseri umani: secondo le accuse infatti si sarebbe occupato delle tratte verso Belgio e Francia, ma nell’intervista ha soltato ammesso di aver “maneggiato” milioni di dollari.
“Lo è chi materialmente li mette su camion e barconi – ha sottolineato -, io gestivo solo il denaro. Soldi, migranti, trafficanti, ero in mezzo a queste cose, ma non mi sento responsabile per chi non è arrivato vivo a destinazione. Dio non ti ordina di salire sulla barca, io non ci ho mai messo nessuno e non ho mai ucciso nessuno. Ho solo preso denaro, assegnando e suddividendo i posti”.
Dopo il suo arresto la magistrata della procura federale belga Ann Lukowiak ha detto a BBC News che ora Majeed dovrà “rispondere direttamente dei crimini compiuti”. Non è ancora chiaro se le autorità belghe abbiano intenzione di chiedere l’estradizione di Majeed a quelle irachene.
Il 38enne iracheno era da tempo nel mirino delle polizie di mezzo mondo e lui stesso ha ammesso di non sapere con precisione quanti uomini, donne e bambini ha fatto arrivare in Europa: “Forse un migliaio, forse 10mila. Non lo so, non li ho contati.
Arrivato nel Regno Unito nel 2006, nascosto nel retro di un camion, Majeed è rimasto illegalmente nel Paese fino all’espulsione, nel 2015.
L’anno dopo ha assunto un ruolo chiave nel traffico di essere umani, ricevendo il “testimone” dal fratello maggiore che stava scontando una pena detentiva in un carcere belga.
Scorpion nel corso degli anni ha gestito un giro d’affari milionario, se si considera che i trafficanti chiedono fino a 10mila euro a persona per una traversata della Manica. Ricercato dalla polizia di tutta Europa, nell’ottobre 2022 un Tribunale belga lo ha riconosciuto colpevole di 121 capi di imputazione, condannandolo in contumacia a 10 anni di reclusione e a una multa di circa 968mila euro.
Barzan Majeed ha ammesso di aver gestito milioni di dollari, senza tuttavia definirsi un trafficante di esseri umani, ritenendo che questo appellativo deba essere rivolto solo a chi materialmente carica i migranti sui barconi o sui camion.
Lui, invece, ha detto di sentirsi distante da loro e di aver “semplicemente” gestito denaro: “Ho fatto quel genere di cose – ha ammesso – soldi, migranti, trafficanti… ero in mezzo a queste cose”. Poi ha negato di essere ancora coinvolto. Ma ora, dopo l’arresto, dovrà spiegarlo ai giudici.
Il governo regionale del Kurdistan (Krg) ha annunciato la cattura di Scorpion, senza specificare se l’iniziativa della Bbc abbia avuto un peso nell’arresto, che comunque è avvenuto tre giorni dopo la pubblicazione dell’intervista.