Nella serata di ieri, martedì 21 febbraio, a pochi passi dalla sede di Casaggì a Firenze si è tenuto un corteo antifascista per denunciare le violenze nei confronti di alcuni studenti del liceo Michelangelo, sabato scorso. La manifestazione è stata organizzata da vari centri sociali e collettivi studenteschi. Ivan Belli del collettivo Cosmos e studente del liceo Castelnuovo: “Siamo qui per denunciare quello che è accaduto sabato davanti al liceo Michelangelo, ma anche per non lasciare che questi buonisti come Pd e altre realtà politiche cavalchino l’onda mediatica. Sono loro in primis in consiglio comunale che lasciano queste sedi aperte, centri di fascisti. Rivendichiamo la chiusura di queste sedi. Lunedì c’è stato un picchetto in via della Colonna dove c’è il liceo Michelangelo, una manifestazione spontanea. Non ci fermeremo oggi“.
Massimo Torelli dell’associazione “Firenze Città aperta”: “È così evidente che c’è una squadra punitiva, una cultura di violenza, è inaccettabile. E’ un trauma politico e per tutta la società. Poteva capitare a un nostro figlio o nipote. È incredibile che la scuola non abbia chiamato per ore le forze dell’ordine“.
Scontri liceo Firenze, corteo nel segno dell’antifascismo
Il corteo, al quale ha partecipato un migliaio di persone, è stato organizzato dalle sigle della rete antifascista fiorentina, i centri sociali e gli studenti. Nel corso della manifestazione c’è stato qualche momento di tensione si è avuto nei pressi di via Frusa, dove c’è la sede di Azione studentesca, associazione alla quale farebbero parte gli autori delle violenze. La strada è stata isolata dalle forze dell’ordine per tutta la durata della manifestazione. Sono stati accesi fumogeni, petardi e soprattutto urlati slogan duri contro i fascisti, ma anche nei confronti di poliziotti e giornalisti.