Ventiquattro ore di sciopero in tutta in Italia. Lo stop, proclamato dai sindacati di base, riguarda tutti i settori pubblici e privati e terminerà questa sera, lunedì 11 ottobre, alle 21. L’agitazione riguarda infatti la scuola, gli uffici pubblici e anche i trasporti ed era inizialmente prevista per il 18 ottobre. Le sigle sindacali hanno però deciso di anticiparla di una settimana perché in concomitanza con il turno di ballottaggio per le elezioni comunali.
La protesta è motivata dalla richiesta della riduzione del tempo di lavoro e della parità di stipendio. In particolare, si legge in una nota dei Cobas, si chiede l’adozione di un salario minimo europeo, di un reddito universale esteso anche ai migranti e il “rilancio dello Stato sociale”. Secondo i sindacati, infatti, nonostante i fondi del Pnrr, poco è previsto per il mondo del lavoro.
Per quanto concerne i trasporti, l’agitazione riguarda in particolare il comparto ferroviario. Nel trasporto regionale sono però garantiti i servizi negli orari di garanzia, dalle 6 alle 9 e dalle 18 alle 21. Vale a dire le fasce di maggiore affluenza da parte dei pendolari. Il Gruppo Fs ha poi annunciato che “Trenitalia si impegna ad assicurare la quasi totalità dei collegamenti” e che sono previste solo lievi modifiche ai programmi di Intercity e Frecce.
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Trasporti, previsti disagi a Roma e Milano
Alle ferrovie si aggiungono anche i mezzi di superficie e non delle principali città italiane. In particolare a Roma e Milano, dove si prevedono i maggiori disagi. Nella Capitale lo sciopero riguarda infatti anche i comparti Atac, Roma Tpl e Cotral e dunque bus, filobus, tram e metropolitane. La fascia di garanzia pomeridiana va dalle 17 alle 20.
Nel capoluogo lombardo, invece, ha aderito anche l’Atm e i disagi andranno dalle 8.45 alle 15 e dalle 18 a fine servizio. Adesioni anche di Cub Trasporti, Usb lavoro privato Lombardia, Sgb, AL Cobas e Sol Cobas. Ma, come ricorda il Corriere della Sera, a Milano (e in altre città) c’è una “minaccia” ben più grave: il numero di lavoratori del trasporto pubblico no vax, senza green pass o tampone negativo, che dal 15 ottobre non potranno prendere servizio. La situazione si preannuncia complicata.
L’obbligo di certificazione verde riguarda però tutti i settori del mondo del lavoro, pubblico e privato. Motivo per cui oggi, in più di 40 città, si terranno delle manifestazioni di protesta. L’epicentro è però Roma. Davanti alla sede del Ministero dello Sviluppo economico si terrà infatti il sit-in dei dipendenti delle aziende in crisi; in viale Trastevere quello del personale Ata delle scuole insieme ai ricercatori; mentre i lavoratori pubblici si stanno radunando sotto Palazzo Vidoni.
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Proteste e sciopero dei taxi il 22 ottobre
L’appuntamento finale della protesta è in piazza Santi Apostoli alle 12.30. Qui terminerà il corteo in partenza da piazza della Repubblica. Infine, va segnalato che per venerdì 22 ottobre è previsto uno sciopero nazionale del comparto taxi, con conseguenti manifestazioni a Mise e dicastero dei Trasporti. Lo hanno annunciato i sindacati Ugl Taxi, Federtaxi Cisal, Usb Taxi e OR.S.A. Taxi, Tam, Satam, Claai, Unimpresa, Fast Confsal Tplnl, Ati Taxi e Associazione tutela legale taxi.
“La conclusione del processo di riforma del comparto, iniziato verso la fine del 2018, non può essere più rinviato – si legge nella nota che proclama l’agitazione –. Occorre approvare rapidamente i necessari decreti ministeriali istituitivi del foglio di servizio elettronico per gli operatori del noleggio da rimessa e del Registro elettronico nazionale, al fine di contrastare i pesanti fenomeni di abusivismo presenti nel settore”.
Le sigle chiedono poi l’“approvazione di una regolamentazione delle piattaforme di intermediazione tecnologica, attraverso uno specifico Dpcm, al fine di contrastare la tracotante invadenza di grandi gruppi digitali che mercificano il lavoro, relegando sempre di più gli operatori in un ruolo di subalternità e sudditanza, attraverso l’acquisizione dei fondamentali di chi abitualmente utilizza il servizio pubblico”.
Cecchi, Usb Toscana: “Più dignità e salari adeguati ai lavoratori”
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A Firenze lo sciopero generale indetto dai sindacati di base è partito da piazza Puccini e si è diretto dietro la stazione centrale in piazza Adua. Hanno partecipato tutti i comparti del lavoro pubblico. Stefano Cecchi, coordinatore regionale di Usb Toscana: “Sul pubblico impiego il ministro Brunetta ha dimostrato ancora una volta di essere un arrogante, dire ai lavoratori di rientrare perché lo smart working non èproduttivo è una grande fesseria. In questi mesi la produttività è cresciuta e ha permesso alla pubblica amministrazione di lavorare regolarmente. Sui green pass dal 15 ottobre si apre un grosso problema, il Governo non si è assunto il coraggio delle scelte. Ci sono alcuni milioni di lavoratori non vaccinati e dovranno farsi carico ingiustamente del costo dei tamponi“.
“Ci sono problemi strutturali della scuola statale in Italia, come le classi pollaio e la precarietà dei docenti. Questi problemi sono stati amplificati dalla pandemia“. A dirlo è Federico Gattolin di Cobas Scuola Firenze. “Anche con l’eliminazione della distanza di sicurezza, le classi saranno sempre più piene. Si alla campagna vaccinale, ma siamo contrari a qualunque uso repressivo del Green pass“.
E sul trasporto pubblico Alessandro Nannini, di Rsu Ataf Cobas Firenze, ha detto: “Doveva essere rafforzato il trasporto pubblico, invece i mezzi sono fatiscenti e insufficienti, saltano le corse. Siamo sotto organico. Gli autobus devono avere una capienza dell’80% ma l’utenza è superiore. Si è pensato solo a privatizzare e il profitto è andato a sostituire il diritto alla mobilità dei cittadini“.
Sciopero generale, a Torino lancio di uova sotto il Comune
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Allo sciopero generale di Torino hanno partecipato migliaia di persone, che hanno bloccato il centro Città partendo dalla stazione Porta Nuova. Sotto il Comune c’è stato un lancio di uova contro l’ingente numero di forze dell’ordine che presidiava il Palazzo. Hanno partecipato le sigle sindacali di base, No Green Pass, No Tav e studenti.
Sciopero generale, lavoratori in corteo a Milano: “Contro il Governo Draghi”
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Corteo dei lavoratori per lo sciopero generale indetto dai sindacati di base anche a Milano. A sfilare, accanto ai lavoratori del trasporto pubblico, i dipendenti del settore logistica e dei servizi. A manifestare anche molti lavoratori stranieri che chiedono maggiori garanzie e tutele. In corteo le bandiere dei sindacati oltre a striscioni e cartelli. Ad aprire la manifestazione uno striscione con la scritta: “Sciopero generale contro il Governo Draghi, in difesa dei diritti sociali” e alcuni slogan contro l’obbligo del Green pass.
Sciopero generale, a Napoli lancio di uova contro Confindustria
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A Napoli oltre 3000 persone sono scese in piazza per unirsi allo sciopero generale indetto dai sindacati. I lavoratori hanno bloccato una rampa di accesso all’autostrada nella zona porto della città e lanciato uova contro la sede di Confindustria. Gli attivisti hanno dato il via alla loro protesta con un corteo partito da piazza Mancini. Tra le richieste dei manifestanti, la riduzione del tempo di lavoro a parità di salario, un reddito universale, la rivalutazione delle pensioni, il rilancio dello Stato sociale e investimenti nella scuola nei trasporti.