La mobilitazione coinvolge diversi settori, dal pubblico al privato, passando per la sanità, l’istruzione e il trasporto
Dicembre si preannuncia come un mese caratterizzato da una miriade di scioperi in Italia, con oltre 50 proteste già programmate. La situazione è ulteriormente complicata dal fatto che 20 di questi scioperi sono stati revocati, ma ciò non toglie la tensione che si percepisce nell’aria. Due date, in particolare, meritano di essere sottolineate: il 13 dicembre, quando si terrà uno sciopero generale nazionale indetto dal sindacato Usb, e il 15 dicembre, che si preannuncia come una giornata cruciale per il trasporto aereo, con possibili disagi per chi viaggia per lavoro o per piacere.
Il contesto di queste proteste è complesso e variegato. La mobilitazione coinvolge diversi settori, dal pubblico al privato, passando per la sanità, l’istruzione e il trasporto. A fronte di questa ondata di scioperi, il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, ha voluto rassicurare i cittadini: “Do agli italiani la mia parola che farò di tutto per limitare al minimo i disagi per chi vuole avere un mese di dicembre tranquillo. Il diritto allo sciopero sarà garantito, ma non di 24 ore e non alla faccia di tutto e di tutti perché stanno esagerando.” Tuttavia, i rappresentanti sindacali, freschi di precettazioni, sembrano non voler arretrare, continuando a scendere in piazza per far sentire le loro ragioni.
Il programma degli scioperi: una panoramica
Partiamo con il giorno più critico, il 13 dicembre, che vedrà uno sciopero generale che coinvolgerà tutte le categorie pubbliche e private, eccetto alcuni settori come il trasporto aereo e le scuole provinciali di primo e secondo grado di Trento. Durante questa giornata, anche i medici delle aziende sanitarie accreditate al Servizio Sanitario Nazionale incroceranno le braccia per l’intera giornata, come proclamato dalla Cimop.
Ma il 15 dicembre sarà altrettanto significativo, con un focus particolare sul settore del trasporto aereo. I lavoratori dell’ENAV, ad esempio, effettueranno uno sciopero a Milano e Varese dalle 13 alle 17, e la stessa fascia oraria sarà rispettata dai dipendenti di Aviation Service a Catania. Anche i lavoratori di Techno Sky a Milano e quelli di Bari e Brindisi si fermeranno per un’intera giornata, causando così potenziali disagi a chi ha programmato viaggi aerei.
Il settore dei trasporti non è l’unico ad essere in fermento. Infatti, tra il 9 e il 10 dicembre si svolgerà uno sciopero nazionale dei lavoratori delle aziende di trasporto merci su gomma, indetto da Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti. In questa settimana, i lavoratori delle Ferrovie del Sud Est, che operano nelle province di Bari, Taranto e Lecce, si fermeranno dalle 8 alle 11.59. Anche i rimorchiatori napoletani si uniranno alla protesta, scioperando a Taranto dalle 12 dell’11 dicembre fino alle 12 del 12 dicembre.
Altre categorie in sciopero
Oltre ai trasporti, ci sono altre categorie che si uniscono a questa ondata di scioperi. In Campania, ad esempio, gli avvocati della Camera Penale di Irpinia di Avellino si asterranno da udienze e attività penali per cinque giorni, dal 9 al 13 dicembre. Anche gli avvocati di Nola, Benevento, Torre Annunziata, Avellino e Napoli sciopereranno il 13 dicembre, mentre gli avvocati della Camera Penale di Santa Maria Capua Vetere si fermeranno dal 16 dicembre.
Altre proteste significative riguardano i lavoratori di Unareti, che operano nel settore elettrico e del gas, i quali sciopereranno per l’intera giornata del 13 dicembre in diverse città, tra cui Pavia, Cremona, Lodi, Brescia, Bergamo e Milano. Anche i metalmeccanici di Insiel e Siram si uniranno alla protesta in Friuli Venezia Giulia nello stesso giorno. Infine, il 20 dicembre, i lavoratori di Tecnocasic sciopereranno per otto ore a Cagliari, mentre il 23 dicembre è previsto uno sciopero nazionale del Gruppo Rai per tutta la giornata.
Un mese di tensione e incertezze
Con oltre 1.500 scioperi proclamati finora nel 2024, di cui 905 revocati, e 413 tra interventi preventivi e delibere, il panorama sindacale italiano è in continua evoluzione. Le ragioni alla base di questa mobilitazione sono molteplici e spaziano dalle richieste di miglioramento delle condizioni lavorative a questioni più ampie che riguardano i diritti dei lavoratori e la qualità dei servizi pubblici. In un periodo di crisi economica e sociale, le manifestazioni e le proteste rappresentano un modo per far sentire la propria voce e rivendicare diritti che molti considerano fondamentali.