Oggi, 7 dicembre 2023, fuori dal tribunale di Roma, lo scrittore e giornalista Roberto Saviano ha spiegato ai giornalisti come mai il processo a suo carico ha subito un rinvio. “Salvini non si è presentato, è scappato come immaginavo. Probabilmente è spaventato di dover rispondere in tribunale di ciò che ha detto e di tutte le minacce che ha fatto. La giustificazione è risibile, ha detto che aveva un collegamento online, dimenticandosi che online poteva collegarsi anche dal tribunale, poi ha aggiunto un pranzo di beneficienza che si allunga fino alla prima della Scala a Milano. Salvini è così, scappa. Siamo qui nel rispetto delle istituzioni democratiche e per tutelare il diritto a dissentire e criticare. La sua intimidazione non è servita, lo aspetteremo. Il processo è stato rinviato al 10 luglio. La politica sta occupando sempre di più qualsiasi spazio con il rischio di un populismo autoritario. Mi hanno cancellato la trasmissione Rai ma ‘sappiamo chi è il mandante’, sono spaventati da una trasmissione antimafia per i loro precedenti ed i loro comportamenti“, ha osservato Saviano.
Saviano: “Israele democrazia sotto assedio? Non cambio mia posizione: due popoli, due democrazie”
Saviano ha poi risposto a delle domande sulla guerra in Medio Oriente. “Israele democrazia sotto assedio? Non cambio la mia posizione: due popoli, due democrazie. È terribile quello che sta accadendo, come si può appoggiare una guerra così terribile? Quello che ha fatto Hamas è terrificante ma non credo che la soluzione sia quella portata avanti dal Likud e da Netanhyau, un governo da cui ho sempre tenuto le distanze. Credo nella possibilità reale di una pace solo se nascono due democrazie che possono dialogare. Nel mondo arabo con una forza laica; la fine di Hamas è necessaria a tutto questo. In Israele che il Likud perda il potere autoritario che ha. Questo è l’unico orizzonte possibile di pace“.