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La sindaca di San Germano Vercellese Michela Rosetta e l’ex assessore Giorgio Carando sono agli arresti domiciliari con l’accusa di peculato, falso materiale e ideologico e abuso d’ufficio. I due arrestati, secondo quanto riporta l’ordinanza del Gip di Vercelli, avrebbero abusato della loro posizione per trattenere gli aiuti alimentari per l’emergenza Covid destinati alle famiglie povere. In seguito li avrebbero illecitamente distribuiti a famiglie con redditi oltre i 7.000 euro mensili anziché ai veri beneficiari dei fondi statali. Tagliati fuori, in questo senso, anziani non autosufficienti, nuclei con redditi bassi o con figli minori o disabili, stranieri in difficoltà.
San Germano Vercellese, derrate alimentari distribuite a “figli e figliastri”
Nelle intercettazioni grazie alle quali i Carabinieri di Vercelli hanno potuto raccogliere tutti gli elementi necessari per la ricostruzione delle accuse, emergono frasi con cui i due arrestati ammettono di avere “figli e figliastri”. Ai soggetti meno graditi, invece, si doveva consegnare il “pacco da sfigati”. Attraverso telecamere nascoste gli agenti hanno scoperto, in particolare, l’ex assessore mentre portava via da un magazzino dedicato una parte consistente dei prodotti.
Le indagini, secondo quanto riportato da La Stampa, sono partite dalle dichiarazioni di un’impiegata del municipio piemontese. I vertici del Comune avevano estromesso la donna dalla gestione delle pratiche relative alle assegnazioni delle derrate alimentari acquistate dal Comune. Acquisti fatti con i fondi statali per venire incontro alle famiglie più deboli economicamente vista l’emergenza Covid-19.
Oltre ai due arrestati, obbligo di firma per tre. Indagati altri sette privati cittadini
L’operazione coordinata dalla Procura della Repubblica del Tribunale di Vercelli non ha coinvolto soltanto la sindaca e l’ex assessore. Il Gip, infatti, ha disposto l’obbligo di firma presso la Polizia giudiziaria per il consigliere comunale ed ex vice-sindaco Maurizio Bosco e altre due persone, tra cui un ex dipendente del Comune.
Nell’ambito dello stesso procedimento, inoltre, risultano indagate altre sette persone, esterne alle istituzioni comunali. Tra queste vi sono due titolari di imprese edili.