Milano, l’ombra delle violenze di S. Maria Capua Vetere sulla festa della Polizia Penitenziaria

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I festeggiamenti per il 204° anniversario del Corpo della Polizia Penitenziaria hanno un retrogusto amaro. Le immagini provenienti dal carcere di S. Maria Capua Vetere hanno fotografato una realtà nascosta, fatta di abusi di potere e violenze. I rappresentanti del Corpo, però, ci tengono a sottolineare che non è corretto giudicare tutti per le azioni di pochi. Le immagini di S. Maria Capua Vetere non le ho viste ma se ci sono episodi, come questo, che non vanno bene è giusto eliminarli“, afferma Giacinto Siciliano, direttore del carcere di San Vittore. “C’è però un grande molto che lavora bene e che deve essere valorizzato“.

“La Polizia Penitenziaria è una foresta che cresce, non un albero che cade”

Non sono una fanatica di questo tipo di pubblicità e di questo tipo di gossip“, aggiunge la Comandante della Polizia Penitenziaria del carcere milanese. “La violenza non ha alibi“, commenta Amerigo Fusco comandante all’interno del carcere di Opera. “Sono immagini che colpiscono molto e non fanno bene alla dignità di nessuno, del personale che ha ricevuto violenze e nemmeno per chi si è reso protagonista di queste ultime. Bisogna però sottolineare che la Polizia Penitenziaria è una foresta che cresce, non un albero che cade. Questo episodio non deve infangare l’onorabilità di 40mila persone che operano all’interno degli istituti di pena“. “Non mi aspetto di vedere delle immagini di violenza così forti in un carcere“, è il commento di Antonella Forattini consigliera e membro della commissione speciale carcere in Lombardia.

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