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Ad essere colpiti dal decreto i lavoratori del comparto fieristico, dello spettacolo; così come gli operatori di palestre e piscine, commercianti e ristoratori. “Noi è dall’8 marzo che siamo in perdita. Alla riapertura la gente non è tornata ad allenarsi o ad abbonarsi perché aveva paura”, ha dichiarato la proprietaria di una palestra sotto Montecitorio. “Siamo qui contro un Governo che ha dimostrato di non saper governare”, ha detto un ambulante. “Abbiamo una marea di suicidi”, così un pasticcere rivolgendosi a un deputato dell’opposizione. “Faremo tutti gli emendamenti possibili per queste persone. Alzeremo il dibattito sul tema perché queste persone abbaino il giusto ristoro”, ha detto Claudio Durigon, deputato della Lega.
Nuove misure economiche previste per commercianti e non solo
Nel frattempo il governo non ha esitato ad annunciare aiuti economici per gli imprenditori e commercianti coinvolti nella stretta. I destinatari delle prossime misure di sostegno economico dovrebbero essere tutte le aziende, le partite IVA e gli esercizi pubblici oggetto delle restrizioni contenute nel nuovo dpcm, per un numero complessivo di almeno 350.000 realtà, come annunciato dallo stesso ministri Gualtieri. Nello specifico, il decreto Ristoro si rivolgerà con molta probabilità alle imprese costrette a chiudere o a limitare gli orari delle proprie attività. In lizza per ricevere gli aiuti, quindi, ci sono ristoranti, gelaterie, pub, bar, pasticcerie, teatri, cinema, discoteche, sale giochi, piscine, palestre, impianti sciistici.