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Avrebbero commesso due brutali aggressioni, di cui una a sfondo razziale. Poi avrebbero pubblicato sul web le immagini delle violenze. Quattro trapper, ritenuti gli autori degli episodi avvenuti tra marzo e aprile a Roma, sono stati arrestati dalla Polizia. La loro età è compresa tra i 23 e i 36 anni. I filmati dell’operazione sono stati poi diffusi dalle forze dell’ordine. Nelle riprese figurano anche alcune fasi del sequestro dei beni personali dei giovani.
Il profilo dei quattro arrestati
Tutti esperti di arti marziali e pugilato, i quattro sono accusati dei reati di sequestro di persona, violenza privata, propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale, etnica e religiosa. Le indagini sono state condotte dagli investigatori della Digos di Roma, diretti da Giampietro Lionetti, e coordinate dalla Procura. Tra le vittime un migrante, aggredito in strada senza motivo, e altri trapper selvaggiamente picchiati in una sala registrazione.
Gli indagati sono stati “traditi” dalla pubblicazione su YouTube dei filmati delle violenze. Il primo episodio risale al 7 marzo 2020 e si colloca all’interno di uno studio di registrazione di Roma. Qui i quattro trapper hanno assalito alcuni giovani colleghi dando inizio a un violentissimo pestaggio. Secondo le ricostruzioni, il tutto è stata perpetuato con “violenza cieca“, “senza alcuno scrupolo per le vittime” e “impedendo fisicamente ogni via di fuga“. Il pestaggio è avvenuto “avvalendosi delle tecniche di arti marziali e pugilato“.
Roma: la violenza delle due aggressioni
L’aggressione sarebbe durata almeno per un’ora. Durante la stessa, si spiega, “le vittime sanguinanti sono state costrette a restare in ginocchio e con lo sguardo rivolto in basso, a sottolinearne la sottomissione agli aggressori“. Per tutti e quattro è stata emessa ordinanza di custodia cautelare domiciliare. Questa la decisione della Procura della Repubblica di Roma, in seguito al lavoro della Digos della Questura capitolina.
La discriminazione razziale, etnica e religiosa emerge invece dalla seconda azione. Qui, secondo quanto emerso dalle indagini, i quattro passeggiano per le vie di Roma fino a scagliarsi improvvisamente e senza alcun motivo su un passante di origini extracomunitarie. Anche questo episodio, che si colloca in aprile senza però una data ancora certa, certifica “un copione di violenza brutale, che lascia a terra la vittima priva di sensi“.