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“All’atto pratico portiamo uno spettacolo all’interno dei cortili delle case popolari, come i vecchi menestrelli. E chiediamo semplicemente alla gente di affacciarsi dal balcone per vedere questo spettacolo“. Così Fabio Morgan, curatore dello spettacolo e ideatore de ‘La Città Ideale’, laboratorio teatrale di Roma da cui nasce il progetto.
Roma e ‘La Città Ideale’: lo show arriva nei cortili
“Abbiamo pensato, in un periodo come questo, com’è possibile fare teatro in un momento in cui non si può convocare un pubblico?“, ha proseguito Morgan. “Penso che ogni artista abbia l’obbligo di creare sempre modelli nuovi, che rispondano alle esigenze reali“. Quindi l’idea, camminando per le zone periferiche di Roma. “Facendo una passeggiata tra i quartieri Ater del Quarticciolo mi è capitato di scorgere una scritta: non si può fare la quarantena in 20 metri quadrati“.
Morgan è così passato dall’idea alla sua realizzazione: “Ho interpretato quella scritta come un vero e proprio grido di aiuto, di attenzione. Quindi passeggiando per i cortili Ater, che spesso sono grandi e attorniati dai palazzi, l’idea è stata semplice. Fare uno spettacolo all’interno dei cortili“. E la cittadinanza di Roma ha già risposto presente, in condizioni di totale sicurezza. Perché nessuno esce dalla propria abitazione.
Il teatro dalla finestra e Shakespeare alla romana
“Non chiamiamo il pubblico e non creiamo assembramenti. Ma tutti possono assistere, come se fossero dei palchetti di un teatro all’italiana, affacciandosi dalle finestre e guardando lo spettacolo. Penso che sia importante creare le condizioni per continuare a fare teatro in questo contesto e portarlo nelle periferie, come possono essere le case popolari di Roma“, ha concluso l’ideatore de ‘La Città Ideale’.
E la storia portata nei cortili delle case popolari è al contempo classica, contemporanea e nostalgica per chi vive da sempre questa realtà. “Facciamo Romeo e Giulietta, ambientato negli anni ’80 a Roma. Uno spettacolo che ripercorrerà quei vecchi tempi, un periodo in cui si viveva il cortile in maniera molto forte. C’è la rivalità tra queste due comitive di due bar, dove due ragazzi appunto si innamorano. Pur essendo legati a gruppi estremamente rivali da tempi immemori“, ha dichiarato Leonardo Buttaroni, regista.