Roma e fase 2, i dubbi di commercianti e ristoratori: “Abbiamo aperto, chissà se ce la faremo”

Dalla proprietaria di una pizzeria da asporto, al piccolo artigiano, le preoccupazioni in vista della riapertura degli esercizi commerciali a Roma sono tante. “Abbiamo ripreso l’attività, siamo contenti. Ma non sappiamo se ce la faremo: la gente non spende più come prima“, spiega la titolare di una gastronomia capitolina. “Non ci sono state date molte linee guida per la riapertura. Io sono fortunato perché il mio lavoro mi consente di mantenere il distanziamento sociale“, aggiunge un artigiano. Tutti sono concordi sul fatto che la Fase 2, iniziata il 4 maggio scorso e che continuerà con le progressive riaperture, non sarà facile: “Se sopravviviamo, saremo stati fortunati. Tanti non ce la faranno“.

Roma, una ristoratrice: “Sono contenta di aver riaperto, ma anche molto preoccupata”

Abbiamo riaperto il 4 maggio con il servizio di asporto, ma è tutto diverso. È cambiato il sistema lavorativo. La gente non spende più come prima, non tutti stanno lavorando. Io sono contenta di aver riaperto, perché ho una famiglia e due figlie, ma sono anche molto preoccupata“, racconta la titolare di una gastronomia di Roma.

Un altro commerciante lamenta di non essere riuscito a trovare i guanti monouso da fornire ai clienti che entrano nel suo negozio: “Due giorni fa abbiamo aperto mettendo il plexiglas e gli igienizzanti a disposizione dei clienti, ma non abbiamo guanti. Se un cliente entra senza guanti, io non glieli posso dare, sono finiti“.

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