Roma, Ennio torna a casa: “Mi sento meglio, è finito il mio incubo”

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L’incubo di Ennio Di Lalla è finito oggi con la riconsegna delle chiavi di casa. L’uomo di 86 anni da un mese non poteva rientrarvi perché la sua abitazione romana in zona don Bosco era stata occupata da una donna del campo rom di Gordiani. “Ora che sono a casa mi sento meglio ma vederla sottosopra fa male. Mi ha telefonato il sindaco Gualtieri, è stata una grande emozione. Non mi sento solo adesso. Quando si parla molto nella stampa e in tv i casi si possono risolvere, dovrebbero fare un monumento ai giornalisti” commenta il signor Di Lalla. L’appartamento era stato sgomberato dai carabinieri lo scorso venerdì, ma Ennio non era potuto rientrare immediatamente a casa. “È la fine di un incubo“, aveva dichiarato l’uomo venerdì davanti ai cronisti presenti.

Casa occupata a Roma, la storia di Ennio

L’appartamento di via Pasquale del Giudice 15 è stato occupato abusivamente il 13 ottobre scorso, quando l’ottantaseienne cardiopatico era uscito per sottoporsi ad alcune visite. Al suo rientro ha trovato il nome di una donna rom sul campanello e la serratura cambiata. Da quel momento è iniziato l’incubo, le denunce, il sequestro e infine il sospirato ritorno tra le mura di casa. “Pensavo nella casa non ci fosse nessuno e non sapevo dove andare“. La donna di ventotto anni che ha occupato la casa di Ennio si è giustificata così. I carabinieri della Compagnia Cinecittà l’hanno denunciata per i capi d’imputazione di danneggiamento e invasione di terreni o edifici. La donna ha rischiato di essere linciata nel giorno dello sgombero, allontanata tra gli insulti e le urla degli abitanti del quartiere.

 

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