Dal 1° giugno bar e ristoranti potranno riaprire anche al chiuso, in zona gialla. Il Comitato tecnico scientifico ha così fornito alle Regioni le linee guida per le riaperture di queste attività anche al chiuso.
Tra le raccomandazioni da parte del Cts, una in particolare ha sollevato delle polemiche: l’utilizzo della mascherina. Questa, infatti, secondo le regole i clienti “dovranno indossare la mascherina a protezione delle vie respiratorie tranne nei momenti del bere e del mangiare“.
Bassetti: “Tutto questo è ridicolo e pericoloso”
“Sono rimasto francamente colpito dalla decisione del Cts di far indossare all’interno dei ristoranti, quando si è seduti al tavolo, la mascherina tranne nei momenti del bere e del magiare”. A dirlo è Matteo Bassetti, direttore della Clinica di malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova. “Saranno cene in maschera o forse, potremmo pensare a progettare delle mascherine con la fessura per il cino o magari bere con la cannuccia? Tutto questo è ridicolo e pericolo“. E ha aggiunto: “Si tratta di una proposta imbarazzante senza alcun fondamento scientifico. Genera solo paura e confusione”.
Le linee guida per bar e ristoranti
Nelle linee guida, oltre alle mascherine, i mebbri del Cts hanno anche fornito delucidazioni su alcuni punti che riguardano i ristoranti, ma non solo.
Si parla infatti di attività in cui si punta progressivamente alla “saturazione dei posti disponibili”, quindi ristoranti e bar, ma non solo. Nelle linee guida, per questi casi specifici, ovvero dove diventerà più difficile mantenere il distanziamento interpersonale, bisognerà “considerare il possesso di uno dei requisiti per il green certificate“. Quindi, bisognerà considerare vaccinazione completata, guarigione da Covid-19 negli ultimi 6 mesi o tampone effettuato entro 48 ore.
Per quanto riguarda i ristoranti, i lavoratori dovranno sempre tenere le mascherine. I ristoratori, sia a pranzo che a cena, dovranno definire “il numero massimo di presenze in relazione ai volumi di spazio e ai ricambi d’aria“.
Inoltre, come già avvenuto in questi mesi, il Cts raccomanda l’accesso a bar e ristoranti tramite prenotazione e la registrazione dei clienti per 14 giorni.
Infine, per quanto riguarda le cerimonie “è consentita la partecipazione solo a coloro che sono in possesso di uno dei requisiti per la green card“.