Rimborsi post Coronavirus: ecco per cosa e entro quando chiederli

La Fase 3 del Coronavirus è in pieno corso di svolgimento, e ora tutti i cittadini stanno provando a tornare a una vita il più possibile normale dopo mesi tragici dal punto di vista sanitario e drammatici sul fronte economico e sociale. Il più recente Dpcm di Giuseppe Conte ha fissato le nuove regole che varranno fino a metà luglio, ma tanti programmi nel frattempo sono saltati. Eventi, concerti, vacanze, voli intercontinentali: tanti programmi di tantissimi italiani sono stati stravolti. Come barcamenarsi ora con l’eventualità di ottenere dei rimborsi?

Rimborsi: cosa succede per i viaggi saltati

Un primo aspetto riguarda gli abbonamenti ai mezzi pubblici. Chi ne avesse sottoscritto uno, ovviamente non usufruendone in tempo di lockdown. A parlarne è l’articolo 215 del Decreto Rilancio 34/2020. Qui si stabiliscono rimborsi anche parziali nel caso in cui l’abbonamento sia annuale. Serve produrre un’autocertificazione, di fronte alla quale si può ottenere un voucher o un prolungamento delle prossime rate di abbonamento. Chi fosse stato costretto a rinunciare a un viaggio in treno, invece, otterrà il rimborso integrale sia da Trenitalia che da Italo. L’unica condizione è che il viaggio sia effettivamente saltato per motivi riconducibili al Coronavirus. Abbonamenti o iscrizioni a palestre e piscine prevedono la restituzione del corrispettivo già versato per tali periodi di sospensione dell’attività sportiva. La domanda va però presentata entro 30 giorni dall’entrata in vigore della legge.

Pacchetti vacanza e concerti: la situazione

Per chi avesse invece prenotato una vacanza di cui non può più usufruire, il DL Cura Italia prevede il diritto di recesso motivato da “impossibilità della prestazione”. I rimborsi, in questi caso, sono integrali purché riguardino viaggi compresi tra il 23 febbraio e il 31 luglio di quest’anno e che la richiesta sia presentata 30 giorni prima della partenza ormai saltata. Riguardo ai pacchetti di viaggio “all-inclusive”, si può scegliere tra la possibilità di recuperare i soldi e quella di acquistare un pacchetto analogo da utilizzare in futuro.

Rimborsi integrali anche per i biglietti di eventi culturali di qualsiasi tipo, dalle mostre ai concerti a spettacoli di altra natura che il Coronavirus ha di fatto cancellato. La richiesta va però presentata entro 30 giorni dalla data di pubblicazione del Dpcm che prevede la restrizione che nel concreto impedisce di prendere parte all’evento. Chi invece avrebbe dovuto partecipare a una fiera o un congresso come espositore, ha diritto a un credito d’imposta pari al 30% delle spese sostenute. Tale cifra non può superare però i 60mila euro. Questo sarà possibile fino al raggiungimento dei 10 milioni di euro che sono stati stanziati per questo scopo.

Sospendere l’assicurazione auto: come fare

Esiste infine la possibilità di sospendere l’assicurazione Rc auto per un periodo scelto e fino al 31 luglio 2020. Il provvedimento entra in vigore a partire dal giorno in cui l’agenzia assicurativa riceve la richiesta. Da quel momento in poi, però, la vettura assicurata non solo non può circolare, ma nemmeno stazionare su una strada pubblica. Più che rimborsi, in questo caso, si è di fronte a detrazioni, mentre i contratti scaduti nel frattempo vedranno la propria copertura prorogata di un periodo che va dai 15 ai 30 giorni.

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