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Protesta dei rider a Roma. I lavoratori si sono infatti riuniti davanti a Montecitorio per sensibilizzare la politica e la società civile sui loro diritti. A organizzare la manifestazione è stata Ugl Rider.
Perché i rider chiedono l’autonomia
“Siamo in piazza per un semplice fatto, vogliamo tenerci stretta la nostra autonomia. È un mercato dinamico, non può essere vincolato da delle strutture tipo il contratto. Tanto più che, tra le altre cose, ieri ho letto benissimo il contratto che la piattaforma JustEat ha fatto con Cgil, Cisl e Uil. E devo dire che c’è una notevolissima discrepanza tra gli incassi che permette di fare il contratto e tutto il resto“. Così Pino, rider.
La richiesta dei lavoratori è chiara: restare inquadrati nella categoria del lavoro autonomo, se la contrattualizzazione presenta più svantaggi che benefici. “Noi vogliamo mantenere lo status quo, rimanere così. Certamente vogliamo più tutele e più sicurezza, questo è fuori discussione. Però il contratto, per come si è letto, così è veramente insoddisfacente. E lo è sotto tutti i punti di vista“, ha aggiunto il rider.
“Non potrei tornare a fare il lavoro di prima”
“Siamo in piazza perché a noi serve il lavoro autonomo. Specialmente per chi ha una famiglia, dei figli. Il lavoro autonomo è una salvezza, è l’unico modo per poter crescere i propri figli scegliendo le ore in cui lavorare. E quindi poter anche stare a casa con i propri figli“, ha aggiunto un’altra rider, Vanessa.
“Credo in realtà che tutti i rider vogliano l’autonomia. Il contratto è un po’ una fregatura nel nostro caso“, ha spiegato Vanessa. Che ha rivelato di come le attuali condizioni del mondo del lavoro non le permettessero di portare a casa i soldi necessari al sostentamento della sua famiglia. Tanto più che la rider è anche una mamma: “Io ero una parrucchiera, oggi con due figli non potrei tornare a fare il mio mestiere. L’autonomia è la cosa migliore“.