Si può tornare a ballare, ma con tanta prudenza e precauzioni. È questo, in estrema sintesi, il punto di vista del Comitato Tecnico Scientifico (Cts). Per gli esperti i tempi sono maturi per riaprire le discoteche e le sale da ballo in zona bianca, con tutte le accortezze del caso. Si parla, per esempio, di una capienza al 35% al chiuso e al 50% all’aperto, oltre che dell’utilizzo del Green Pass e della mascherina chirurgica (quando non si balla).
Per i sindacati della categoria si tratta di una buona notizia, ma solo fino a un certo punto. “L’importante è riaprire, ma così le condizioni non sono favorevoli, perché incideranno sui costi. Mi auguro che in sede di Consiglio dei ministri si possano rivedere le percentuali sulla capienza nei prossimi giorni. Altrimenti in queste condizioni per molti sarà difficile riaprire”. Lo dichiara Maurizio Pasca, il presidente del Silb – il sindacato dei gestori delle sale da ballo.
Il pronunciamento del Cts potrebbe essere recepito dalla cabina di regia del Governo in vista del probabile Consiglio dei ministri (Cdm) di giovedì, anche se l’agenda di Mario Draghi, particolarmente piena questa settimana, potrebbe farlo slittare. In seguito dovrebbe arrivare un nuovo decreto, contenente anche l’aumento, già annunciato, della capienza di cinema, teatri, sale da concerto e impianti sportivi all’aperto e al chiuso.
Pur essendosi detto favorevole alla riapertura delle discoteche, il Cts ha sottolineato che “tali attività si configurano tra quelle che presentano i rischi più elevati per la diffusione del virus”. Gli esperti non si sono dimostrati disposti a cambiare idea sulla registrazione obbligatoria degli utenti, necessaria per un eventuale tracciamento. È anche per questa ragione che potrà entrare in discoteca solo chi avrà un Green Pass valido.
Non ci sono indicazioni sulla data in cui le discoteche potranno riaprire, che dovrà essere stabilita dal governo. Il Cts si è limitato a parlare di una riapertura con progressiva gradualità. Oltre alla capienza ridotta, dovrà anche essere rispettata l’introduzione di impianti di aereazione senza riciclo dell’aria e rispondenti a determinati requisiti e l’uso obbligatorio dei bicchieri monouso. Inoltre, i gestori dovranno garantire ai clienti la possibilità di igienizzare spesso le mani e una scrupolosa sanificazione dei locali.
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