Reddito di cittadinanza, chi sono i furbetti e quanto ci costano

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Circa cinquemila furbetti del Reddito di cittadinanza e quasi venti milioni di euro indebitamente percepiti. È il bilancio dell’ultima operazione dei carabinieri del Comando Tutela del Lavoro e del Comando interregionale Ogaden, che ha giurisdizione su Campania, Puglia, Abruzzo, Molise e Basilicata, condotta dall’Arma fra il 1° maggio e il 17 ottobre scorso.

Reddito di cittadinanza, quasi 5mila irregolari

In collaborazione con l’Inps, i militari hanno infatti svolto dei controlli a tappeto sui percettori del sussidio statale al fine di verificare se questi fossero o meno in possesso dei requisiti di legge. Dagli accertamenti sono emerse 4.839 irregolarità, pari al 12,6% dei 38.450 nuclei familiari controllati. In totale, le verifiche hanno riguardato 87.198 beneficiari.

E durante i controlli i carabinieri hanno scoperto che percepivano il Reddito di cittadinanza ben 1.338 soggetti (38,4%) già noti alle forze dell’ordine. Di questi, in 90 (2,6%) hanno alle spalle condanne o precedenti anche per reati associativi. Nel corso delle operazioni gli uomini dell’Arma hanno anche denunciato a piede libero il 9,1% degli appartenenti ai nuclei familiari controllati, 3.484 persone.

Chi sono i furbetti: dalla Ferrari ai figli inventati

Fra i furbetti c’era ad esempio chi aveva la Ferrari, la barca o numerosi appartamenti; ma anche il titolare di un autonoleggio con 27 mezzi e quello di una scuola di ballo. E c’era perfino chi si è inventato di avere dei figli a carico. In questo caso, le truffe sono costate alle casse dell’Inps ben 19.112.615,72 euro. Lo scorso anno, solamente la Guardia di Finanza ne aveva intercettati oltre 50 milioni indebitamente erogati dallo Stato.

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Ma, tornando al 2021, ci sono anche i 5.127.765,71 euro che hanno percepito i 2.441 furbetti del sussidio scoperti dai carabinieri del Comando provinciale di Napoli nell’hinterland partenopeo da giugno in un’operazione conclusa oggi. Scoperta che ha portato alla denuncia di 716 persone per truffa ai danni dello Stato, di cui solo 43 stranieri e 673 italiani.

Il sussidio che fa gola alla criminalità organizzata

In questo caso i furbetti erano venditori ambulanti di calzini o rapinatori, garzoni nei bar, parenti di pregiudicati per associazione mafiosa se non gli stessi camorristi. Dei 716 segnali all’autorità giudiziaria, infatti, 422 hanno precedenti penali, compresi 64 per associazione di stampo mafioso. E, come rivela un’indagine del Corriere della Sera, sembra proprio che i clan si stiano specializzando nel truffare lo Stato attraverso il Rdc.

Basterebbe citare il caso degli ’ndranghetisti della Locride percettori del Reddito di cittadinanza scoperti a Reggio Calabria. Due di loro erano perfino detenuti. A Palermo, invece, le forze dell’ordine hanno scoperto che più del 10% dei beneficiari abusivi aveva condanne per mafia, per un danno totale di 1,2 milioni. Infine, c’era sempre la criminalità alle spalle degli oltre 1.500 stranieri che a Genova, nonostante non avessero i requisiti, erano riusciti a intascare 3,5 milioni di euro.

Rdc e truffe allo Stato: giro d’affari da 48 milioni

Ma a quanto ammonta complessivamente il business che ruota attorno alle truffe sul Rdc? Stando ai dati fonriti dai carabinieri e relativi alle operazioni condotte negli ultimi tre anni, il giro d’affari ha numeri ‘monstre’ e sfiora i 50 milioni. Più precisamente sono 47.942.740 gli euro indebitamente percepiti dai furbetti (11.114 su 185.731 beneficiari controllati), così suddivisi: 969.450,68 euro nel 2019; 5.614.247,80 nel 2020; 41.359.042,02 euro nel 2021. Finora.

 

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