Non si placa la polemica sull’errore del cantante Sergio Sylvestre durante l’esecuzione dell’Inno di Mameli durante il cerimoniale di apertura della finale di Coppa Italia dello scorso mercoledì. A riaccendere la discussione è l’ex campione della Nazionale italiana di pallavolo, Luigi Mastrangelo, che sotto il post di critiche pubblicato dal leader della Lega Matteo Salvini su Instagram ha commentato, parlando del cantante: “Mi dispiace per lui, perché mi sta anche simpatico ma l’avrei fatta cantare da un italiano”.
Il botta e risposta social con Mastrangelo protagonista
Pesanti critiche sono state rivolte all’ex pallavolista, per le sue parole, da alcuni utenti. Critiche respinte prontamente da Mastrangelo, che ha risposto, sotto lo stesso post: “Se 7.000 persone hanno apprezzato il mio commento vuol dire che si poteva veramente fare più attenzione a questi dettagli. La bandiera e l’inno sono simboli importanti che rappresentano tutti noi italiani e ciò che siamo capaci di fare. Chi non la pensa così probabilmente si sente inferiore agli altri Paesi”.
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SBAGLIA L’INNO E SALUTA COL PUGNO CHIUSO. MA DOVE L’HAN TROVATO? No comment.
Le parole di Sylvestre dopo l’esibizione
Durante l’esibizione, Sylvestre ha avuto un attimo di esitazione, scatenando il dibattito soprattutto sui social network. Al termine dell’inno ha anche alzato il pugno sinistro per supportare il movimento ‘Black lives matter’. In un messaggio pubblicato su Instagram all’indomani della partita, il cantante ha commentato: “È stata una serata molto emozionante, non sono mai stato così emozionato neanche quando sono stato ad Amici o a Sanremo. È stata una cosa incredibile. Sentire questo eco così forte, in uno stadio così vuoto mi ha fatto bloccare. Mi è venuta una tristezza molto forte. Sono una persona molto sensibile e queste cose qui mi bloccano quando sono sul palco, perché mi coinvolge tanto. Non è perché mi sono dimenticato le parole; è che vedere un palco così vuoto è un peccato. Solo questo”.