Nel corso della conferenza stampa di ieri, venerdì 16 aprile, il presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha parlato delle riaperture e del ritorno della zona gialla dal 26 aprile. Il premier, oltre a delineare la road map, ha anticipato il possibile arrivo di un pass per gli spostamenti. Il lasciapassare consentirebbe di muoversi in libertà su tutto il territorio nazionale e accedere a vari eventi sportivi e culturali. Al momento si tratta solo di un’ipotesi e il governo non ha ancora limato tutti i dettagli del “progetto”. Tuttavia è opportuno sottolineare che anche in altri Paesi si stanno muovendo dei passi avanti in questa regione. La Cina l’ha già lanciato, mentre negli Usa è disponibile l’Excelsior Pass, un lasciapassare che consente di partecipare agli eventi che si svolgono in luoghi aperti al pubblico nello stato di New York.
A cosa servirebbe il pass?
Il pass certificherebbe la sussistenza di una delle seguenti condizioni: l’avvenuta vaccinazione, l’esecuzione di un test Covid negativo, in un lasso di tempo da definire, o la guarigione dal Covid. Su impulso dell’Ue, Draghi ne avrebbe proposto l’introduzione durante la cabina di regia, ottenendo l’ok dei ministri presenti. L’introduzione del lasciapassare per gli spostamenti tra Regioni di colori diversi anticiperebbe quella del “green pass” europeo. Ma da chi sarebbe rilasciato il pass? Al momento non è chiaro, anche se è possibile ipotizzare il coinvolgimento delle Regioni, delle Asl o di qualche altro ente sanitario.
Gli spostamenti tra regioni
In attesa dell’eventuale introduzione del pass, le regole per gli spostamenti tra regioni restano le stesse dell’ultimo decreto. Almeno fino al 25 aprile, la mobilità continuerà a essere consentita solo per motivi di lavoro, salute e necessità (rimane sempre possibile tornare alla propria residenza, domicilio o abitazione). Dopodiché diventerà possibile spostarsi senza problemi da una zona gialla all’altra. Il pass sarà invece necessario per la mobilità tra regioni di colori diversi.