Una Pasqua anomala, con l’Italia integralmente in zona rossa e una lunga serie di divieti inseriti nel nuovo decreto anti Covid. Questa la situazione della domenica di festa, caratterizzata come sottolinea l’Ansa da decine di migliaia di controlli in strada. Che si aggiungono a posti di blocco e pattugliamenti, con l’obiettivo di far rispettare divieti e ordinanze. Come avvenuto già a Natale, infatti, anche questo weekend festivo sarà caratterizzato dal lockdown.
Ultimo momento di sacrifici? Le speranze della politica
Misure che, nonostante una Pasqua certamente meno festosa delle abitudini, dal Governo garantiscono siano necessarie e soprattutto utili. “A maggio molte Regioni saranno gialle e qualcuna sarà bianca – ha garantito Pierpaolo Sileri, sottosegretario di Stato al Ministero della salute –. Dalla metà di aprile dovremmo vedere un progressivo calo dei ricoveri. E, dalla metà di maggio con l’aumento delle somministrazioni del vaccino, potremmo vedere ciò che ha visto in questi giorni la Gran Bretagna. Ovvero un numero di morti vicino a zero“.
E chi auspica che la Pasqua in lockdown rappresenti davvero l’ultimo momento di forti sacrifici per i cittadini, è la politica locale. Tra cui i presidenti di Regione, come il governatore della Lombardia, Attilio Fontana. “Sono convinto che gli impegni che sono stati assunti verranno rispettati e che dal 12 o 13 aprile inizierà questa grande operazione. Riusciremo a dire basta a queste troppe limitazioni che stiamo subendo“, le sue parole.
Pasqua in zona rossa: come la stanno vivendo le città
Anche la zona rossa, però, non cancella la voglia di Pasqua degli italiani. Già il primo dei tre giorni di stop alla mobilità in strada si è accompagnato alle lunghe code, in qualche città, dei cittadini che aspettavano di entrare a fare la spesa al supermercato. A Torino, per esempio, si sono create code anche di 25 persone in attesa di entrare in panetterie, pasticcerie e negozi di gastronomia. Assembramenti “spontanei” davanti a supermarket e mercati anche a Firenze.
Non è mancato, però, chi ha provato a fare il furbo. Anche in queste ore qualcuno ha infatti deciso di infrangere le regole con partite di calcetto, palestre aperte, feste di compleanno al bar, rave e persino pic-nic di protesta. A Catania i Carabinieri hanno interrotto una partita di calcetto con numerosi spettatori e una festa di compleanno in un bar. Sfruttando le festività di Pasqua, invece, a Palermo era scattato un rave party: anche qui sono intervenuti i militari. A Carrara è stata chiusa una palestra che stava svolgendo le proprie attività non rispettando la legge. Addirittura il sindaco, invece, è intervenuto per interrompere un pic-nic abusivo di protesta organizzato a Minori, in provincia di Salerno.