Palestre, Raffaele come Greta Thunberg: da solo a Montecitorio

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Si chiama Raffaello Falciglia ed è proprietario di una palestra a Lanciano, in Abruzzo. Si considera “la Greta Thunberg delle palestre” che, armato di cartello, cerca di chiedere alle istituzioni di poter riaprire il prima possibile.

Come Greta Thunberg? La protesta pacifica di Raffaello

Giornata mondiale della salute, palestre e piscine chiuse. Sport significa salute e benessere“, è il messaggio che ha deciso di esporre. L’uomo è arrivato oggi a Roma dalla città abruzzese e lo ha fatto, appunto, in occasione della giornata mondiale della salute. Da solo, senza urlare e gridare insulti, si trova davanti a Montecitorio per portare avanti una pacifica protesta. “Io ho un centro fitness. Vengo dall’Abruzzo, da Lanciano in provincia di Chieti. La mia è una struttura di 4000 metri quadri. E non mi sembra giusto che siamo ancora chiusi“, ha spiegato.

Falciglia ha quindi mostrato alcune immagini del suo centro sportivo, passandole in esame una per una. Un modo per dimostrare come la sua, al pari di tante altre palestre, permetta di rispettare le normative sul distanziamento: “In effetti noi possiamo tranquillamente fare sport in sicurezza. Io ho una sala di 400 metri quadri. Nella sala pesi ci possono benissimo essere dieci persone con la mascherina che fanno attività. Ho una piscina con 800 metri cubi di acqua, 25 metri per 12,5 di perimetro con cinque corsie. E qui possono starci tranquillamente cinque persone ogni ora. Ho degli spogliatoi enormi“.

“Palestre chiuse, e le Chiese? Decisione poco logica”

Io sono molto religioso – ha quindi voluto rimarcare –, ma in ogni caso ho visto chiese stracolme in occasione di Pasqua. Ho visto il sacerdote prendere l’ostia con la mano e metterla tra le mani delle persone. E questo, nonostante io sia religioso, un po’ di fastidio me lo dà. Noi con le palestre dobbiamo restare chiusi e loro aperti. Mi sembra una decisione poco logica“.

Il responsabile del centro fitness di Lanciano, tuttavia, ha voluto prendere le distanze dai colleghi proprietari di palestre che martedì hanno contribuito agli scontri proprio davanti Montecitorio. “Non condivido quanto accaduto ieri – ha infatti sottolineato –. Quel tipo di protesta non fa al caso mio, ma bisogna capire che molte famiglie sono sul lastrico. Non prendo in considerazione proteste del genere, ma ho visto anche molti miei colleghi ridotti alle lacrime. Sono padri di famiglia e sono esasperati. In otto mesi di chiusura abbiamo preso 2000 euro di ristori. Non basta“.

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