Ritrovata l’arma che Alessandro Impagnatiello avrebbe usato per uccidere la fidanzata Giulia Tramontano nella loro casa di Senago. Come riportato dall’avvocato della famiglia della vittima, Giovanni Cacciapuoti, “l’arma è stata indicata, è stata repertata, sapremo tutto quanto all’esito”. Le dichiarazioni sono arrivate a seguito del sopralluogo dell’abitazione: l’arma, secondo le indicazioni fornite da Impagnatiello stesso, sarebbe stata lavata e riposta in un ceppo portacoltelli sopra il frigorifero della cucina, a seguito dell’omicidio. Presenti al sopralluogo anche il procuratore aggiunto Letizia Mannella, e il pm Alessia Menegazzo.
Il sopralluogo della casa
Ad attendere gli investigatori per il sopralluogo, diverse tv per le rispettive dirette e una discreta folla di curiosi. Il sopralluogo è iniziato nella mattina di martedì 6 giugno, a Senago, in via Novella: la casa si trova a poche centinaia di metri da via Monte Rosa, punto dove è stato ritrovato il corpo della vittima. Luogo che negli ultimi giorni è diventato un vero e proprio punto di pellegrinaggio, tanto da spingere il sindaco, Magda Beretta, ad invitare i cittadini a portare omaggi e messaggi attorno alla panchina rossa contro la violenza sulle donne, nel parco Falcone e Borsellino. Il tutto, ovviamente, ‘in accordo con la famiglia Tramontano’.
Sul sopralluogo, Giovanni Cacciapuoti, legale dei parenti della vittima, ha dichiarato: “Sarà utile per verificare effettivamente ogni elemento dell’azione relativa anche alla giusta contestazione delle aggravanti già riconosciute, e anche delle altre per le quali la procura giustamente al pari della famiglia vuole vederci chiaro”. I familiari, “dalla condotta di Impagnatiello, hanno avuto subito l’impressione che non raccontasse tutta la verità”.
Ricerche in corso
Mentre sono state ritrovate la patente, il bancomat e la carta di credito di Giulia Tramontano, si cerca ancora il telefono. Secondo quanto confessato da Impagnatiello, questo sarebbe stato gettato in un tombino alla fermata della metropolitana Comasina, a Milano. Lunedì 5 giugno, alla vigilia del sopralluogo, Cacciapuoti aveva rivelato all’Ansa che “la famiglia di Giulia fin da subito ha temuto questo tragico epilogo in quanto era difficile pensare che la loro figlia in attesa di un bimbo, nonostante il naufragio della relazione sentimentale, si fosse volontariamente allontanata da casa”.
Per il prossimo 8 giugno, a Sant’Antimo, nel Napoletano, è stata organizzata una fiaccolata in memoria di Giulia: ‘Per Giulia e perché non succeda mai più’. Ad organizzarla Chiara Tramontano, la sorella della vittima, che ha condiviso l’iniziativa sul proprio canale Instagram.