Il piccolo Nicola Tanturli ha fatto ritorno a casa sua, raggiungendo i genitori nel casolare di Palazzuolo sul Senio da cui era scomparso nella notte del 21 giugno. Dopo il suo ritrovamento era stato ricoverato in osservazione all’ospedale pediatrico Meyer di Firenze.
Le condizioni del piccolo Nicola e il ritorno a casa
La stessa struttura ospedaliera ha comunicato tramite una nota le condizioni di Nicola dopo la sua disavventura di circa 30 ore nei boschi del Mugello. “Il piccolo ha trascorso una notte tranquilla in uno dei letti dedicati all’osservazione breve all’interno del pronto soccorso dell’ospedale pediatrico Meyer. Ha riposato insieme alla mamma. Questa mattina, trascorse le 24 ore necessarie per l’osservazione, le sue condizioni sono apparse buone ed è stato quindi dimesso alle ore 10 circa“, si legge nella nota.
Nel frattempo, però, emerge che anche il fratello maggiore del piccolo Nicola si allontanò dalla casa dei genitori diverso tempo fa. Lo spiega l’Ansa, secondo cui in quella circostanza furono alcuni vicini di casa dei Tanturli ad evitare guai peggiori.
La disavventura del fratello maggiore: la Procura indaga
Secondo quanto raccolto dall’agenzia, il fratello di Nicola (che ha quattro anni d’età) avrebbe a sua volta lasciato a piedi il casolare di Palazzuolo sul Senio percorrendo da solo una notevole distanza. Si parla di ben 2 km, a fronte dei 3 del fratellino minore. In quel caso, però, il vicino se ne accorse e avvisò i genitori. In quel caso non fu avvisato nessuno tra le forze dell’ordine, dato che l’emergenza si risolse senza la necessità di un piano di soccorso.
Anche per questo motivo, i Carabinieri della compagnia di Borgo San Lorenzo hanno inviato tutti gli atti della vicenda alla Procura di Firenze. Al momento non esistono ipotesi di reato, ma un fascicolo conoscitivo sì. Si vuole infatti indagare per scoprire se l’allontanamento di Nicola da casa sia stato volontario. Tutti gli atti entreranno in possesso anche della Procura dei Minori. E qui si valuteranno eventuali azioni a tutela del bimbo nel caso si ravvisino situazioni di rischio. Al momento, spiega sempre l’Ansa, la Procura dei Minori non ha ancora ricevuto nessuna indicazione in tal senso.