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“Siamo sotto la Regione Campania e stiamo bruciando le licenze perché ormai siamo allo stremo. Le risposte che stiamo avendo non sono sufficienti, abbiamo bisogno di un sussidio da parte della Regione. Delle licenze al momento non ce ne facciamo più niente, non siamo neanche più in grado di mettere la benzina nelle macchine. Il Prefetto ci ha incontrato e ci ha detto che è necessario parlare con il governo ma abbiamo bisogno di risposte in tempi brevi, siamo in ginocchio”. Così Alessandro Zingone, tassista napoletano, a margine della protesta sotto Palazzo Santa Lucia durante la quale i tassisti hanno simbolicamente bruciato le licenze.
Le proteste dei tassisti proseguono ormai da diversi mesi. In una delle ultime manifestazioni pubbliche centinaia di guidatori di taxi romani si erano radunati per protestare davanti al Dipartimento Mobilità e Trasporti di Roma Capitale. Riccardo Cacchione di Usb Taxi aveva spiegato le ragioni del sit-in: “I soldi li devono trovare: non ce la facciamo più, non abbiamo i soldi per fare la spesa”. “Da marzo non è stato fatto nulla per i tassisti”, aveva aggiunto. “Il Comune di Roma, che ha a disposizione uno strumento come il servizio taxi non ha mosso un capello per cambiare la situazione. Non basta dire che non hanno soldi: li devono trovare perché questa situazione è la base per garantire la mobilità in certe fasce orarie e diminuire il rischio di contagi”.
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