Napoli, un b&b per sopravvivere alla crisi: “Il soggiorno sospeso”

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È l’ultima trovata tutta made in Naples, nata dall’inventiva di due giovani viaggiatori che dieci anni fa, prima del boom turistico, hanno aperto uno dei più famosi b&b napoletani, il “Toledo Station“. Si chiama “soggiorno sospeso” e, grazie ad una campagna di crowdfunding, ha permesso loro di non chiudere i battenti, raccogliendo in pochi giorni 12.000 euro. Si tratta di acconti ricevuti da vecchi clienti che, terminate le restrizioni, potranno tornare nel capoluogo partenopeo e soggiornare di nuovo nel b&b per qualche giorno. “Quest’anno abbiamo perso il 98% delle nostre entrate, in pratica non abbiamo lavorato. Un mese fa ci siamo resi conto che stavamo per chiudere e dalla disperazione è nata l’idea del soggiorno sospeso” ha raccontato Fabrizio de Lella, titolare, insieme alla compagna, del b&b.

Il ‘soggiorno sospeso’ aiuta chi non può accedere ai ristori

In Campania c’è un’anomalia, perché una legge del 2001 permette l’apertura dei b&b solo con il codice fiscale. Questo non ci permette di accedere ai ristori, che vengono dati solo alle partite iva. I soldi ottenuti grazie al ‘soggiorno sospeso’ ci consentiranno di pagare tutto quello che avevamo in sospeso. Speriamo che questo progetto ci dia la possibilità di continuare fin quando la pandemia finirà. Purtroppo non abbiamo una data. Più ‘soggiorni sospesi’ riusciremo a recuperare più a lungo potremo restare aperti“.

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