In un primo momento era rimasto solido (facendo temere i più superstiziosi), ma poi nel corso della giornata si è liquefatto
Il 16 dicembre 2024, un evento atteso dai napoletani e dai devoti di San Gennaro non ha deluso le aspettative: il sangue del Santo Patrono si è liquefatto, anche se non subito. Infatti, alle ore 10:03, nella Cappella del Duomo di Napoli, Monsignor Vincenzo De Gregorio aveva sollevato l’ampolla che contiene il sangue, ma il grumo era rimasto solido. Il sangue si è poi sciolto alle 17:43. Questo episodio si inserisce in una lunga tradizione di miracoli e credenze che circondano la figura di San Gennaro, un simbolo di speranza e protezione per la città partenopea.
La liquefazione del sangue di San Gennaro
La liquefazione del sangue di San Gennaro è un evento che si verifica tre volte l’anno: il 19 settembre, durante le celebrazioni in onore del Santo, il sabato prima della prima domenica di maggio e, infine, il 16 dicembre, giorno che segna il “miracolo laico”. Quest’ultimo, in particolare, ha un significato profondo per la comunità, poiché coincide con l’inizio del Giubileo del 2025. La tradizione vuole che, quando il sangue si liquefa, ciò porti buone notizie e prosperità per la città e i suoi abitanti. Al contrario, la solidificazione è interpretata come un presagio negativo.
Durante la cerimonia del mattino, la teca con il sangue è stata portata in processione tra i fedeli. Nonostante gli sforzi del prelato di scuoterla e mostrarla, il sangue ha mantenuto la sua forma solida. Questo ha portato a riflessioni tra i presenti, dato il contesto di difficoltà globali, tra guerre e calamità naturali, sottolineato anche nell’omelia di Monsignor De Gregorio. Le preghiere sono comunque proseguite per tutta la giornata e alle 17:43 è avvenuto il miracolo atteso.
Un evento storico del 1631
Il 16 dicembre ha un significato particolare per i napoletani, poiché ricorda un evento storico del 1631. In quel periodo, Napoli fu minacciata da un’eruzione del Vesuvio. La lava si avvicinava pericolosamente alla città, e i cittadini, in preda alla paura, portarono in processione l’ampolla con il sangue di San Gennaro e una sua statua. Fu in quel momento che la lava si arrestò, risparmiando Napoli da una catastrofe. Questo episodio ha cementato la figura di San Gennaro come protettore della città e il suo sangue è diventato un simbolo di salvezza e speranza.
Preoccupazioni e credenze popolari legate al sangue di San Gennaro
Tuttavia, ci sono stati momenti in cui il sangue non si è liquefatto, creando preoccupazione tra i fedeli. Nel 1939 e nel 1940, ad esempio, il sangue non si sciolse, coincidendo con l’inizio della Seconda Guerra Mondiale e il coinvolgimento dell’Italia nel conflitto. Questi eventi hanno alimentato credenze popolari secondo cui la solidificazione del sangue fosse un presagio di eventi nefasti.
La celebrazione del 16 dicembre
La celebrazione del 16 dicembre ha visto una partecipazione straordinaria di fedeli e visitatori, con una messa celebrata in cattedrale e la diretta televisiva su Canale 21. La teca con il sangue è rimasta esposta per tutta la giornata, ad eccezione di alcune ore, mentre altri riti sono stati programmati per la serata, come la Santa Messa e il coinvolgimento dei donatori di sangue. Questa celebrazione è un momento di unità per la comunità, un’occasione per riunirsi e pregare insieme, rinnovando la fede e la speranza nel futuro.