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“Il problema degli alunni con disabilità è un problema enorme e la prima fase di integrazione dovrebbe avvenire in classe con il resto dei ragazzi“. Lo spiega Gea Bianco, un’educatrice del centro “La casa dei Cristallini” nel Rione Sanità di Napoli.
Una realtà storica della città di Napoli
Lo storico quartiere di Napoli è attento a questi temi da molto tempo. “L’esistenza dei centri educativi alla Sanità è storica, sono attivi da parecchio. Prima erano partiti a titolo volontario, poi le attività si sono più o meno istituzionalizzate“, sottolinea l’educatrice. Che rimarca anche le difficoltà affrontate in epoca di Coronavirus.
“Con il proseguire del periodo di emergenza e con la possibilità di uscire di casa e di restare aperti, abbiamo pensato di aprire anche di mattina. Perché all’inizio del lockdown il centro educativo era proprio chiuso“, ricorda Gea Bianco. Che spiega in che modo la struttura di Napoli dà una mano agli studenti disabili: “In questo modo sosteniamo i nostri ragazzi durante la didattica online“.
La soluzione che fa contenti anche i genitori
A Napoli, come altrove, ci sono infatti realtà scolastiche in cui gli allievi con disabilità si presentano regolarmente a scuola, mentre i compagni studiano da casa con la didattica a distanza. Una situazione a cui è arrivata la risposta da “La casa dei Cristallini”: “In questa seconda fase alcune scuole hanno attivato un meccanismo di sostegno in presenza a scuola, ma senza il resto della classe. Così abbiamo pensato di sostenere questi ragazzi nei nostri centri, con gli stessi operatori che normalmente li seguivano durante le ore pomeridiane“.
Una soluzione che anche i genitori dei ragazzi di Napoli hanno mostrato di apprezzare. “Mio figlio ha qualche piccolo problema perché è nato prematuro – ha raccontato Tina, la madre di un bambino con lievi disabilità che frequenta il centro –. Ebbene oggi, grazie a loro, anche lui è in grado di fare la didattica a distanza pur avendo delle difficoltà“.