È arrivata ieri l’assoluzione in Cassazione dell’ex sindaco di Roma Gianni Alemanno dall’accusa di corruzione in uno dei filoni dell’inchiesta Mondo di Mezzo. Un altro capitolo di un processo che ha sconvolto la vita politica e non solo di Roma. Ed è entrato nell’immaginario collettivo ispirando libri, film e serie televisive.
Cosa è il Mondo di Mezzo
“Ci sono i vivi sopra e i morti sotto e noi in mezzo, un mondo in cui tutti si incontrano. Il mondo di mezzo è quello dove è anche possibile che io mi trovi a cena con Berlusconi”. È da questa frase intercettata dell’ex esponente dei Nar Massimo Carminati che nasce l’inchiesta sul “Mondo di Mezzo”.
Il Mondo di Sopra sono i colletti bianchi, il Mondo di Sotto i criminali. Le cinghie di trasmissione, coloro che fanno arricchire e si arricchiscono mettendo in contatto i due mondi, i protagonisti dell’indagine cominciata nel 2014.
Si tratta dello stesso Carminati e di Salvatore Buzzi. L’accusa rivolta ai due era di aver messo su un sodalizio criminoso mafioso per accaparrarsi gli appalti. In tutti i settori: dalla manutenzione urbana al sociale, con il business dell’accoglienza dei migranti con milioni di euro di guadagni illeciti.
Le tappe dell’inchiesta
Il maxi processo, iniziato nel 2015 e chiamato sui giornali “Mafia Capitale”, è durato anni. Arresti, scandali, ma anche assoluzioni e ribaltamenti. Del resto probabili in una vicenda estremamente opaca come quella del Mondo di Mezzo.
Alla fine, nel 2019 la Cassazione ha stabilito che il Mondo di Mezzo non era mafia, facendo cadere l’aggravante principale che aveva dato il nome al processo. Salvatore Buzzi è stato condannato nel processo di appello-bis a dodici anni di carcere e Massimo Carminati a dieci.
Le conseguenze politiche
Sono stati coinvolti politici e dirigenti delle municipalizzate comunali provenienti sia dalla destra sia dalla sinistra. La vicenda processuale ha avuto ricadute enormi sia sul centrodestra, che all’epoca dei fatti contestati governava la città con Alemanno, sia sul centrosinistra, perché Buzzi era considerato l’uomo delle “cooperative rosse” nell’accoglienza dei migranti. E forse l’inchiesta ha contribuito a spalancare le porte del Campidoglio nel 2016 a Virginia Raggi e al Movimento 5 Stelle.
Il Mondo di Mezzo nell’immaginario collettivo
Non solo inchieste giornalistiche. Il Mondo di Mezzo è entrato nell’immaginario collettivo e per anni ha ispirato libri e film. Massimo Carminati era già noto perché di fatto era il “Nero” in Romanzo Criminale, scritto nel 2002 dal magistrato Giancarlo De Cataldo, con successivo film e serie televisiva.
Ma è soprattutto con il film e la serie Suburra che il Mondo di Mezzo è diventato protagonista. In particolare, nella serie trasmessa su Netflix vi entrano tutti i filoni principali dell’inchiesta, dall’accoglienza dei migranti ai principali protagonisti. Anche nella scelta dei set cinematografici. Nella realtà molti degli incontri criminosi sono avvenuti in un distributore di Roma Nord, proprio come nella serie.