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Da Milano a Tokyo in Vespa. È l’impresa che tenterà di portare a termine Fabio Cofferati in sella alla sua Vespa 150 Vbb2 del 1963. Obiettivo: raggiungere il Giappone, proprio come fece nel 1964 il motociclista Roberto Patrignani che partì da Milano e percorse 13 mila chilometri in 85 giorni. E quindi arrivare in Giappone e stringere la mano a Daygoro Yasukawa, Presidente dell’allora Comitato Olimpico giapponese.
In Vespa a Tokyo: il precedente di Roberto Patrignani
A quasi 60 anni di distanza, le Olimpiadi a Tokyo si ripetono e Fabio Cofferati vuole fare il medesimo percorso sempre in Vespa. “Per ora parto da Milano e proseguirò poi verso la Svizzera, uscendo dall’Italia a Montespluga, con arrivo previsto nel tardo pomeriggio a Chur, nei Grigioni – racconta –. Il viaggio continua fino al confine con la Russia, poi vedremo“.
Cofferati spiega quindi com’è nata la suggestione della traversata da Milano al Giappone in Vespa. “L’idea è nata circa quattro anni fa, quando a casa di un amico, Valerio Boni, riflettemmo sul fatto che ci sarebbero state di nuovo le Olimpiadi a Tokyo. E sarebbe stato bello ripercorrere il viaggio che fece Patrignani nel 1964. Da lì mi scattò in testa questo tarlo che pian piano ha eroso sempre più la mia fantasia. Fino a portarmi qui oggi“.
Il programma e tutte le difficoltà di Cofferati
I problemi per Cofferati non sono stati pochi: “La preparazione è stata molto dura a livello meccanico. Perché la Vespa naturalmente me la sono costruita su misura per il viaggio che devo affrontare. C’è stata anche una preparazione fisica, perché dovrò rimanere dieci ore sulla sella tutti i giorni. E quindi ci vuole allenamento per resistere a questo sforzo. Poi c’è stata anche la preparazione dei documenti. Ma quella a cui pochi pensano, e che è la più difficile, è la preparazione mentale“.
A livello organizzativo, il vero nodo sarà l’arrivo in Russia. “A tutt’oggi non ho ancora i visti – sottolinea Cofferati –. Se ce la farò arriverò fino alla costa pacifica a Vladivostok facendo tutta la Transiberiana. Da lì prenderò un volo per arrivare in Giappone, perché purtroppo i traghetti turistici sono soppressi causa Covid. Vaccino? Vorrei sottopormi a Sputnik quando arriverò in Russia“. Ma a quel punto l’obiettivo Tokyo per lui e la sua Vespa sarà ancora lontano.