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Gli imprenditori lombardi della ristorazione e dei pubblici esercizi scendono nuovamente in piazza. Un gruppo di circa trenta ristoratori si sono dati appuntamento sotto la sede di Regione Lombardia a Milano. “Siamo scesi nuovamente in piazza”, spiega Alfredo Zini, portavoce dei ristoratori, “perché sono settimane che non abbiamo risposte per il nostro settore, servono riforme strutturali e sostegni economici”. “Ci sentiamo abbandonati dalla politica, anche dal centrodestra che ci ha sempre sostenuto”, dice Matteo un ristoratore milanese, “il nuovo governo non ci rassicura”, continua, “almeno fino a ieri le opposizioni rappresentavano le nostre istanze ora ci sentiamo abbandonati dalla politica”.
Poche settimane fa, la protesta dei ristoratori a Montecitorio: “Draghi arriviamo”
Già il 22 febbraio i ristoratori avevano protestato. In quella circostanza andarono a Roma, davanti a Montecitorio. Provenivano da ogni regione italiana e chiedevano a gran voce indennizzi per poter continuare ad andare avanti. Erano uomini e donne, proprietari di ristoranti, che dall’inizio della pandemia di Covid-19 stanno conoscendo la crisi dovuta alla prolungata chiusura delle proprie attività commerciali. “Siamo venuti da tutta Italia per chiedere o il lavoro o gli indennizzi”, raccontava Simone Gianerini, responsabile di TNI Toscana. Sotto attacco era anche la suddivisione delle regioni in diversi colori e fasce. “Chiediamo di cambiare il sistema semaforico, perché non è più possibile andare avanti così”, sottolineava la coordinatrice di TNI Siena, Tiziana Del Monaco.