Carlo Verdone ha raccontato di aver vissuto attimi di terrore nella stazione Centrale di Milano: “Ho avuto più paura che a Roma“. La città metropolitana è stata negli ultimi mesi al centro di molti dibattiti, proprio perché la sicurezza sembra essere messa sempre più in discussione dagli episodi di violenza e dal numero di reati in crescita. L’attore, ospite della trasmissione “A cena da Maria Latella“, ha dichiarato di essere stato inseguito da un ubriaco che teneva il collo di una bottiglia in mano. “Erano le otto di sera. Sono dovuto scappare verso il treno perché un ubriaco mi inseguiva in stazione a Milano“. “Non so cosa sta succedendo. Ho avuto più paura lì che nella stazione di Roma, che è tutto dire“, ha aggiunto.
La sicurezza a Milano
Il regista romano ha raccontato davanti alle telecamere: “Ho preso l’ultimo treno per Roma dalla stazione Centrale di Milano, ed effettivamente mi sono messo paura”. “C’erano due che si stavano massacrando a bottigliate, con le ferite addosso. Poi c’era uno che improvvisamente, biascicando delle parole che non so nemmeno io, si è presentato con il collo di una bottiglia e mi urlava addosso cose in una lingua che non capivo. Sono dovuto scappare per le scale e andare velocemente al treno perché questo era mezzo ubriaco, mi correva dietro“.
Negli ultimi mesi sono apparsi sui social diversi messaggi di persone che hanno raccontato episodi spiacevoli vissuti a Milano. Dai furti ai tentativi di violenza, in tanti hanno sottolineato quanto si sentissero poco sicuri ad andare in giro da soli. Una denuncia diventata virale è quella di Elenoire Casalegno, inseguita e assalita di sera nel centro di Milano. La conduttrice televisiva ha dichiarato: “La priorità è la sicurezza dei cittadini, Milano è diventata invivibile”. Il sindaco Beppe Sala aveva commentato: “Sono consapevole del problema. Stiamo lavorando per risolverlo“. Uno dei primi personaggi famosi a parlare pubblicamente del problema era stata Chiara Ferragni. L’influencer aveva scritto su Instagram: “Angosciata e amareggiata dalla violenza che continua ad esserci a Milano. Ogni giorno conoscenti e cari vengono rapinati in casa, piccoli negozi al dettaglio di quartiere vengono svuotati dell’incasso giornaliero, persone fermate per strada con armi e derubate di tutto“.
Gabrielli, delegato alla sicurezza, ha detto di recente: “Qui non siamo a Gotham City. Le condizioni non sono così estreme e spesso la differenza la fa l’aspettativa di chi vive in un luogo“, ma intanto Milano è in testa alla classifica sull’Indice della criminalità nelle province italiane. Dagli anni Novanta gli omicidi nella metropoli sono aumentati i reati da strada come le rapine, i borseggi e le risse, ma anche i reati riconducibili alla criminalità organizzata e al traffico di droga.
Incidenti in bici: le strade più pericolose di Milano
Anche il numero di morti per incidenti stradali è aumentato. Tra gennaio e settembre 2023 infatti a Milano ci sono state 21 vittime di incidenti stradali: 6 pedoni, 3 motociclisti, 3 automobilisti, 6 ciclisti e un ragazzo in monopattino. Quali sono le strade in cui vengono registrati più incidenti in bici? Guardando la mappatura dell’Atlante italiano dei morti e dei feriti gravi in bicicletta, le zone più pericolose di Milano sono: da Corso Buenos Aires a Corso San Gottardo, Via Palmanova, piazzale Loreto, piazza Oberdan e piazzale Cantore.