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“Non ho mai visto una situazione così. Sono settimane che cerchiamo camerieri e facciamo davvero fatica“. Così una ristoratrice del centro di Milano dice la sua sul tema della mancanza di stagionali nel settore turistico.
Ristoratori contro i sussidi: “Preferiscono stare a casa con 500 euro”
La situazione, secondo la sua testimonianza, riguarda buona parte dei locali di Milano. “Non so cosa sia successo. Perché prima, bene o male, riuscivi a includere in organico qualcuno. Magari anche studenti con altri impieghi. A qualcuno garantivamo anche contratti full-time. Adesso è difficile trovare una risposta sulle cause di questa situazione. Siamo tutti molto in difficoltà“, continua infatti.
Quindi la polemica, già sollevata dal presidente della Campania, Vincenzo De Luca: “Certamente i sussidi non stanno aiutando ed il mercato del lavoro ha una domanda maggiore dell’offerta. Poi se una persona preferisce stare a casa con 500 euro al mese, perché no? Posso dire che i ragazzi che conosco e che fanno il mio stesso mestiere a Milano stanno cercando tutti personale. E non riescono a trovare. Immagino un ristorante stellato, i cui contratti siano scaduti e che abbia bisogno di personale. Magari loro riescono a cavarsela con meno problemi rispetto a una normale trattoria“.
Dal Duomo di Milano: “Sfruttamento? Tutto falso”
Dello stesso parere il proprietario di un ristorante a pochi passi dal Duomo di Milano: “Sì, è un tema reale. Noi abbiamo diverse posizioni aperte. Purtroppo non riusciamo a trovare gente disponibile a venire a lavorare. Io addirittura fatico nel fissare i colloqui“, dice. “Non è facile trovare persone che innanzitutto siano sufficientemente serie. E poi che diano reali garanzie di presentarsi al lavoro“.
Il titolare del ristorante in pieno centro di Milano si sofferma poi sul tema dei compensi: “La pantomima per la quale dicono che i ristoratori sottopagano i dipendenti non è vera. Può succedere che qualcuno si comporti in maniera scorretta, ma molti sono corretti. Non credo sia una questione di sfruttamento, io offro tutele e garanzie come prevedono i contratti collettivi nazionali. Eppure, non trovo nessuno da settimane. Credo ci sia troppo assistenzialismo che ostacola la domanda in questo settore e in questo periodo“.