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Il piccolo battello Rise Above, con 89 migranti a bordo, ha raggiunto il porto di Reggio Calabria. Da diversi giorni l’imbarcazione della ong Mission Lifeline si trovava davanti alle coste orientali della Sicilia, bloccata dal divieto di sbarco, e in attesa dell’assegnazione di un porto sicuro. La nave è stata scortata da due motovedette della Guardia di finanza e della Capitaneria di porto. Successivamente sono iniziate le operazioni di sbarco degli 89 migranti a bordo. Secondo quanto si è appreso i migranti sarebbero sbarcati tutti, a differenza di quanto accaduto con la Geo Barents e la Humanity 1 a Catania. L’esultanza dei migranti a bordo della nave all’annuncio che avrebbe attraccato in porto a Reggio Calabria.
Dalla Ong: “Sollevati che le persone siano al sicuro”
“Siamo sollevati dal fatto che le persone salvate siano finalmente al sicuro sulla terraferma. Sfortunatamente il bieco gioco politico sulla pelle di queste persone ha fatto sì che sia stato necessario evacuare sei naufraghi per motivi medici urgenti prima dell’attracco a Reggio Calabria. Molti dei naufraghi hanno sofferto il mal di mare e a Reggio Calabria sono arrivati spossati dopo sette giorni in mare, fra cui cinque su RiseAbove“, le parole della portavoce Hermine Poschmann. Nel frattempo, da bordo chiariscono: “Noi non abbiamo mai lanciato il mayday o chiesto lo stato d’emergenza“.
A Catania la situazione resta tesa
A Catania, invece, la situazione resta tesa. Ieri pomeriggio due naufraghi che si trovavano a bordo della nave Geo Barents si sono lanciati in acqua e non hanno inteso muoversi dal molo, passando la notte all’addiaccio. In serata hanno consegnato alle autorità una lettera per chiedere aiuto e asilo e da lì non hanno alcuna intenzione di muoversi – hanno fatto sapere – fin quando non arriverà una risposta. Il tutto si è svolto sotto lo sguardo vigile della polizia che sta presidiando il molo.