Marina Abramović ripropone “The artist is present” per aiutare l’Ucraina

A distanza di dodici anni, l’artista serba Marina Abramović ha deciso di riproporre “The artist is present”, una delle sue performance più memorabili. Con questa iniziativa l’artista vuole raccogliere dei fondi per aiutare l’Ucraina, messa a dura prova da un mese di guerra con la Russia.

La prima “edizione” di “The artist is present” si svolse al MoMa di New York nel 2010 e durò 736 ore. Per tutto il tempo l’artista rimase seduta a un tavolo e molte persone presero posto di fronte a lei. Come testimoniato da vari video, Abramović rimase sempre in perfetto silenzio, limitandosi a comunicare con lo sguardo e le espressioni facciali. Riuscì a non emettere un fiato persino quando si trovò di fronte Ulay, un altro esponente della performance art con cui aveva avuto una lunga relazione in passato. Vedendolo, Abramović iniziò a piangere e affidò alla mimica facciale la comunicazione di tutte le emozioni che in quel momento non poteva esprimere a parole.

Quando si svolgerà la seconda edizione di “The artist is present”?

L’asta per partecipare all’edizione 2022 di “The artist is present” è stata organizzata dalla piattaforma Artsy. Si concluderà oggi, venerdì 25 marzo, e tutto il ricavato sarà devoluto a Direct Relief, un’organizzazione umanitaria che fornisce aiuto alle popolazioni colpite da varie calamità a livello internazionale. Al momento sta collaborando con il ministero della Salute ucraino e altri gruppi della regione per fornire assistenza medica e aiuti a lungo termine alle persone sfollate o colpite in qualsiasi modo dalla guerra in Ucraina. La performance avrà luogo il 16 aprile presso la galleria Sean Kelley di New York.

L’idea di riproporre la celebre “esibizione” di Marina Abramović è stata di due dipendenti della galleria Sean Kelley, che dall’inizio di marzo ospita una retrospettiva dedicata proprio alla regina della performance art. Circa un mese fa, l’artista aveva condannato apertamente le azioni della Russia, tracciando un paragone con la follia del regime nazista.

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