“Siamo qui, dopo l’ottima riuscita dello sciopero del 17 febbraio, in presidio davanti al Ministero perché vogliamo che ci siano più investimenti nel trasporto pubblico, visto che c’è stato un taglio del 21% che non è tollerabile per avere un trasporto pubblico di qualità. Chiediamo le internalizzazioni, basta esternalizzazioni e privatizzazioni del servizio pubblico. Il privato infatti non garantisce un servizio di qualità, l’abbiamo visto con lavoratori maltrattati e stipendi abbassati e condizioni di lavoro e sicurezza molto precarie. Il privato non è la soluzione. Vogliamo che si investa nel pubblico e che si rivaluti e si dia un salario minimo giusto a chi fa il conducente“. Così Michele Frullo rappresentante USB Lavoro sicuro del Lazio a margine della manifestazione nazionale degli autoferrotranvieri USB che si è tenuta a Roma di fronte al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per chiedere un miglioramento delle condizioni lavorative, salariali e di sicurezza degli operatori del settore.
Manifestazione autoferrotranvieri USB, Cortese: “Il Ministero se ne lava le mani”
“La sensazione avuta dall’incontro con i funzionari del Ministero è che se ne vogliano lavare le mani. La situazione dei lavoratori del trasporto pubblico locale è una situazione difficile e diffusa. C’è la questione pesante degli appalti e dei subappalti dove nessuno vuole mettere le mani. C’è una fuga da questo mestiere, per il lavoro precario, che è un’offesa anche per i cittadini dal momento che è un servizio pubblico essenziale. Riteniamo che se non c’è una risposta reale questo sia il momento di alzare il tiro“. Così Roberto Cortese del coordinamento nazionale USB Lavoro privato uscendo dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti dopo l’incontro con i funzionari del ministero avvenuto in seguito al presidio svoltosi nella mattinata per chiedere un miglioramento delle condizioni lavorative, salariali e di sicurezza degli operatori del settore del trasporto pubblico locale.