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Piogge torrenziali, un ponte che crolla, un morto sulle strade della Valsesia. Questo il drammatico esito del maltempo che si è abbattuto nel fine settimana sulla provincia di Vercelli, con la popolazione locale che si divide tra i sentimenti di dolore, impotenza e rabbia.
Maltempo, la rabbia dei cittadini
“È una grande tristezza per tutta la Valsesia. Tutto quello che è successo in questi giorni è una grande tragedia. Il ponte è qualcosa di nostro. Ora non sappiamo più dove poter passare per spostarci. C’è tanta rabbia, anche perché è difficile dare una colpa. Le colpe sono sempre a metà. Bisognava fare più manutenzione per queste opere che abbiamo qui. Anche perché adesso la situazione sarà dura per tutti. Non ci sono parole per quello che è successo“. Si sente così chi abita vicino al Sesia, il fiume che nella notte tra venerdì e sabato ha causato parecchi danni e causato la morte di un uomo. E a due giorni dai fatti ci si interroga sulle responsabilità di una tragedia provocata non solo dal maltempo.
Nella zona ci sono abituati, i più avanti negli anni ricordano l’emergenza maltempo del 1994: “Questa volta c’è stato un morto. Tornavano a casa in macchina ed è successo l’irreparabile. Diciamo che è stata una pioggia eccezionale, ma forse servirebbe una manutenzione diversa. Questa non è stata un’alluvione lunga come quella del 1994, è bastata una sola notte per distruggere tutto“.
Cirio, lo stato d’emergenza e il messaggio al ministro
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La situazione è stata analizzata anche da Alberto Cirio. Il presidente del Piemonte si è infatti recato a Vercelli per un sopralluogo dei danni causati dal maltempo. “Il Piemonte è fortemente colpito da un’emergenza che è arrivata a ottobre, mentre noi siamo abituati a novembre. Se non interveniamo subito, a novembre rischiamo una situazione ancora più grave“, ha dichiarato.
Il governatore ha quindi individuato i passi già compiuti, inclusa la richiesta dello stato d’emergenza provocato dal maltempo: “Ho appena finito una telefonata con il presidente Conte. Domani trasmetterò al ministro Lamorgese un documento dei sindaci con la prima stima di danni. Aspettiamo la dichiarazione dello stato di emergenza che ci darà i poteri e le risorse per intervenire“.
Da Cirio, governatore del Piemonte, arriva anche una risposta al ministro Costa a proposito della gestione dei fondi locali nelle terre oggi falcidiate dal maltempo: “I soldi i sindaci qui li hanno spesi tutti e bene. Il ministro Costa quando afferma che è colpa dei Comuni dice una cosa non vera. Lo invito a venire qui in Piemonte, coi nostri sindaci che hanno il fango fino alle ginocchia“.