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Sono di nuovo in piazza, ma non per portare gioia e risate. Sono gli operatori degli spettacoli viaggianti e stanno protestando in tutta Italia. Manifestazioni che hanno portato il ministro per i beni e le attività culturali, Dario Franceschini, a sostenere che siano pronti per la categoria 11milioni di euro, utili per aiutare le famiglie in difficoltà economica.
La precedente protesta dei luna park
Clown, dipendenti dei luna park e molti altri, erano scesi in piazza Montecitorio lo scorso 1° marzo per protestare per la mancata riapertura. I manifestanti avevano sottolineato come da più di un anno le proprie attività fossero rimaste chiuse. Una difficoltà che sta portando le famiglie su lastrico. “Non lavoriamo da un anno. Ora sentiamo dire che Franceschini vuole ripartire con alcune attività, come i teatri e i cinema, senza mai menzionare la nostra. Siamo molto preoccupati, perché la nostra stagione sarebbe dovuta iniziare a Carnevale e al momento non abbiamo ricevuto risposte dal governo. I ristori vanno bene, anche se non sono sufficienti, ma vogliamo ripartire con la nostra attività: è un diritto sacrosanto”, avevano spiegato in quell’occasione.
Nones Orfei: “11milioni di euro? Sono contento”
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Le parole del ministro Franceschini sono state accolte con favore dal figlio di Moira Orfei, Stefano Nones, a margine della manifestazione degli spettacoli viaggianti a Roma. “Oggi protestiamo in tutta Italia per chiedere al governo che almeno ci facciano iniziare a lavorare. Vedo che riaprono le attività ma gli spettacoli viaggianti no. Ci facciano riaprire non solamente di estate. Gli aiuti sono stati pochi. Franceschini ha detto che sono pronti 11milioni di euro? Sono contento, ma mi auguro che questa volta sia la volta buona“, il suo commento.
Torino, una giostra per protestare
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La protesta dei giostrai e dei circensi è andata in scena in tutte le principali piazze d’Italia. Anche a Torino si è svolta una manifestazione in Piazza Castello. “Riaprire il prima possibile, questo è il nostro obiettivo. È più di un anno che siamo fermi, quindi abbiamo bisogno di ripartire per ridare divertimento e gioia“, ha spiegato Marco Della Ferrera, tra gli organizzatori. E ancora: “Qualcosa abbiamo ricevuto dallo Stato, ma non è stato sufficiente, a noi però anche per una questione morale serve la ripartenza, abbiamo avuto i nostri ragazzi che hanno cercato altri lavori. Perché non ci hanno paragonati ai centri commerciali, aperti? Siamo pronti per i distanziamenti ed essendo ognuno un gestore della propria attrazione ha interesse di rispettare le linee guida“, ha aggiunto.
Milano, circensi e giostrai in piazza
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I giostrai e i circensi si sono ritrovati questa mattina, tra musica e acrobazie, anche in piazza Duomo, a Milano. Hanno protestato per chiedere aiuti economici al Governo e date certe per le riaperture: “Dobbiamo programmare immediatamente una ripartenza“, ha raccontato uno degli organizzatori della manifestazione. E ancora: “Non appena la curva epidemiologica si abbasserà dobbiamo sapere quando potremo riaprire. Oltre 40.000 lavoratori dei Luna Park sono fermi da più di un anno“.
Protesta dei circensi a Firenze
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Il mondo del circo è sceso in piazza anche a Firenze per far sentire la propria voce: in piazza Santa Croce ha lamentato l’incertezza per il futuro. Jury Bricherasio, circense, ha spiegato: “Sono vestito da clown, ma noi non chiediamo di riaprire, non siamo pazzi. Sappiamo la situazione che sta vivendo il Paese. Chiediamo che ci vengano accettate le domande di partecipazione a quel decreto che riguarda tutto il settore dello spettacolo, a partire dal teatro. Siamo tirati in ballo solo quando c’è da pagare le tasse, mentre gli indennizzi non ci arrivano nella stessa misura che arrivano agli altri lavoratori dello spettacolo. Noi prendiamo circa il 3% degli indennizzi che spettano al mondo del teatro“.
Nella stessa piazza sono scesi anche i giostrai. Del mondo dei luna park, Vittorio Santoni ha raccontato: “Siamo qui a manifestare per avere una data certa per una riapertura del nostro settore. Abbiamo famiglie a carico e la nostra categoria è letteralmente in ginocchio. Le giostre sono chiuse, ferme. Abbiamo tante spese e nessuna certezza sul futuro“.
Napoli, i lavoratori dello spettacolo viaggiante
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Proteste che non sono mancate nemmeno a Napoli. Alan Valeri, acrobata del circo Marina Orfei, durante la manifestazione in piazza Plebiscito, ha illustrato la condizione del settore. “Siamo fermi ormai da un anno e non sappiamo più come fare. Vorremmo trovare una soluzione per poter lavorare e non per chiedere assistenza. Noi siamo artisti, acrobati, dobbiamo allenarci ed esibirci in continuazione, non possiamo fermarci. Quel poco che abbiamo ricevuto non basta, è assolutamente insufficiente. Fortunatamente con gli animali ci aiutano per persone“.