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La fuga di notizie legate alle sedute secretate della Commissione d’inchiesta in Lombardia sulla gestione Covid provoca un esposto alla magistratura da parte del Consiglio Regionale Lombardo. Lo ha confermato il presidente della commissione stessa, Gian Antonio Girelli. “C’è stato un mancato rispetto del segreto d’ufficio. Dopo una condivisione con il presidente del Consiglio regionale Fermi, abbiamo deciso che presenteremo un esposto alla magistratura segnalando quanto avvenuto“, le sue parole.
E ancora: “Non faremo una denuncia contro ignoti vera e propria – ha detto ancora Girelli -. Ma è un dovere segnalare che c’è stata una palese violazione. Si poteva anche non condividere la regola della segretezza. Però una volta che c’è una regola, va rispettata“.
Covid, commissione inchiesta Lombardia: “Conte non rispose alla convocazione”
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L’indisponibilità della giunta lombarda nel mettere a disposizione i verbali del Comitato tecnico scientifico regionale e il mancato intervento dell’ex premier Conte e del commissario straordinario per l’Emergenza, Domenico Arcuri, sono solo alcuni dei “momenti di maggiore criticità” emersi dai lavori della Commissione d’Inchiesta regionale sulla gestione Covid.
“Dalle relazioni e dai documenti della Commissione d’inchiesta regionale sulla Gestione del Covid si evincono i momenti di maggiore difficoltà e di criticità nei lavori, come la mancanza di acquisizione di alcuni documenti come i verbali del Cts che non ci sono stati dati dalla giunta regionale, ma anche l’impossibilità di avere un secondo passaggio in commissione del presidente Fontana, la non risposta dell’allora premier Conte e poi la prima disponibilità e poi la mancata presenza del commissario Arcuri“, ha commentato ancora il presidente della Commissione stessa, Gian Antonio Girelli.
Covid, commissione inchiesta Lombardia: “Attentato ai diritti civili dei cittadini”
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Sulla questione è intervenuto anche Michele Usuelli, consigliere Regionale di +Europa, al termine dei lavori della commissione d’inchiesta Covid in Regione Lombardia. “La mia valutazione è che vi sia stato un attentato ai diritti civili dei cittadini italiani. Questo in ragione di una sleale collaborazione tra istituzioni dello Stato. Regione, Governo e con una responsabilità dei massimi vertici dell’Oms, che hanno ritenuto che il loro parere tecnico avrebbe avuto delle conseguenze politiche complicante, essendo Regione di un colore e Governo di un altro, astenendosi quindi dal dare un parere“, le sue parole.
“Non si è voluto chiarire quanto successo”
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A Usuelli ha fatto eco Fabio Pizzul, capogruppo del PD in Regione Lombardia. “Emerge che da parte della Giunta c’è stata grande reticenza e anche una volontà di non consentire alla commissione di fare piena luce su quanto successo. Sono più i documenti richiesti dalla commissione che non sono arrivati di quelli che si sono potuti esaminare“, ha aggiunto.