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Vaccinazione al Fatebenefratelli e Oftalmico di Milano per la senatrice a vita Liliana Segre. L’ultranovantenne senatrice a vita milanese, sopravvissuta al campo di concentramento di Auschwitz, si è presentata al centro vaccinale verso le 11.30 di questa mattina per la somministrazione programmata. Ad accoglierla anche il presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana, e il vice presidente e assessore al Welfare, Letizia Moratti.
Liliana Segre, e il vaccino: “Pazzi a non volerlo fare”
Il presidente di Regione Lombardia ha ringraziato la senatrice per aver prestato il volto alla campagna di vaccinazione regionale. “Scherza? Sono io che sono felice di essere stata vaccinata“, ha risposto Liliana Segre. “Grazie mille per il video che ci ha registrato. Perché abbiamo bisogno. C’è ancora troppa gente che non si è iscritta“, ha insistito Fontana. “Ma io dico, questa gente è pazza a non voler fare il vaccino?“, è stata la reazione della senatrice a vita. “Un po’ di matti ci sono“, la risposta.
“Sa già tutto“, aveva invece detto Liliana Segre nel suo primo colloquio con una dottoressa dell’ospedale meneghino. Quindi, al momento della somministrazione del vaccino: “Forse stavolta mi farai male“. “L’ago è molto sottile, infatti non si sente. Potrebbe però darle un po’ di fastidio“, la spiegazione del medico.
L’apprensione in Lombardia: “Temiamo affollamenti”
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Ha preso intanto preso il via la fase 1 Ter della campagna vaccinale in tutta la Regione Lombardia. Oltre al Fatebenefratelli, dove si è recata Liliana Segre, l’ospedale Niguarda è tra i primi centri della città di Milano a somministrare il siero agli anziani, con un’apposita struttura allestita in via Ippocrate 45. Da questa mattina gli ultraottantenni hanno iniziato a mettersi in coda con largo anticipo rispetto all’orario prefissato. “È stata una mattinata piuttosto intensa“, spiega Simona Giroldi, direttrice socio-sanitaria e responsabile della vaccinazione anti-covid del Niguarda.
“Le persone, come ci si poteva immaginare, sono arrivate con grande anticipo rispetto all’orario della prenotazione. Le criticità da dover risolvere per i mesi che verranno sono legate al rischio di affollamenti fuori dalla struttura. Dovremo sicuramente lavorare sull’implementazione di questi spazi“, aggiunge la dottoressa Giroldi. Perché, come ha chiaramente spiegato la stessa Liliana Segre, ci sono moltissimi lombardi ultraottantenni che attendono. E diversi di loro hanno paura.