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La Guardia costiera italiana nella notte è intervenuta con due motovedette per trarre in salvo 280 migranti sul barcone di 20 metri che si trovava a circa 20 miglia a sud di Lampedusa. Sette i migranti che hanno perso la vita, tre a bordo del barcone e quattro prima di arrivare sull’isola. Tutti sarebbero deceduti per ipotermia.
I sopravvissuti sono stati indirizzati al sovraffollato centro sanitario e di accoglienza della piccola isola, più vicina all’Africa che all’Italia. Il centro, che ha una capienza di 250 posti, ospita attualmente più di 600 persone.
Il sindaco di Lampedusa: “Come fanno a girarsi dall’altra parte di fronte a tanti cadaveri?”
Il sindaco di Lampedusa Totò Martello rivolgendosi all’Europa: “Come fanno a girarsi dall’altra parte di fronte a tanti cadaveri e morti nel Mediterraneo? C’è un’isola che continua a chiedere aiuto e non gli viene data nessuna risposta da parte delle istituzioni“.
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I 280 migranti sarebbero partiti da Abu Kammash, in Libia. Il loro viaggio è però iniziato ancor prima, quando si sono lasciati alle spalle i Paesi in cui hanno vissuto. Si parla di luoghi come Bangladesh, Egitto, Sudan e Mali.
Sotto la guida di Luigi Patronaggio, la procura di Agrigento ha aperto un’inchiesta sul tragico sbarco. Al momento è a carico di ignoti, ma se i magistrati dovessero identificare gli scafisti o gli organizzatori del viaggio verrà contestato a loro “come conseguenza di altro reato“.