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Nursind, il sindacato degli infermieri della Lombardia, è sceso in Piazza Duca d’Aosta questa mattina per commemorare i quaranta infermieri morti di Coronavirus.
Il sindacato: “Siamo professionisti, non eroi”
“Siamo qui sotto la Regione Lombardia per due motivi. Innanzitutto per ricordare i nostri colleghi deceduti in questi mesi, che sono quaranta“, commenta Donato Cosi, coordinatore lombardo di Nursind. “Ma anche per portare avanti le rivendicazioni che Nursind da sempre ha proposto. Si tratta dell’uscita dal comparto per un contratto di infermieri, valorizzare la professione infermieristica, avere la possibilità di essere considerati professionisti e non eroi. Vogliamo poter dire alla Regione Lombardia che siamo anche esseri umani e lavoratori, che hanno bisogno di essere tutelati“.
Tante le richieste del sindacato degli infermieri: “Da vent’anni chiediamo al Governo di poter avere una contrattazione degna, che ci permetta di essere maggiormente autonomi e con stipendi adeguati agli standard europei. A tutt’oggi questo non è successo, forse dopo l’emergenza qualcuno se n’è accorto. Noi cerchiamo di non abbassare la guardia“.
La preghiera degli infermieri: “Non scordatevi di noi”
L’orgoglio della categoria è alto, ma le parole di Donato Cosi confermano le difficoltà e i malumori crescenti da parte degli operatori sanitari: “L’emergenza ha dimostrato che gli infermieri sono il cuore della sanità, rispondendo da subito senza tirarsi indietro. E questa per noi è la normalità, ma non possiamo essere sottovalutati né a livello di numeri che di riconoscimento sociale. Anche se l’emergenza sembra passata“.
L’appello del coordinatore regionale di Nursind punta a mantenere alta l’attenzione generale sulle istanze degli infermieri. Elogiati a più riprese nel periodo più drammatico del Coronavirus e ora in piena agitazione: “Il rischio ora è che ci si dimentichi di noi. I diversi decreti lo dimostrano. Abbiamo tanti colleghi che sono usciti a pezzi da questa esperienza, con sintomi depressivi e stanchezza cronica. E che meritano ora il giusto riposo“.