Il sindaco di Rozzano prende le distanze dalle parole di Fedez: “La nostra città non è un Bronx”

In un video pubblicato su Facebook, Gianni Ferretti ha cercato di smontare i principali luoghi comuni che circolano sulla città

A distanza di mesi, la rissa tra Fedez e il personal trainer dei Vip Cristiano Iovino continua a far discutere. Dopo l’arresto del bodyguard Christian Rosiello, accusato di associazione a delinquere finalizzata a violenze da stadio ed estorsioni, sono emersi nuovi dettagli su quanto avvenuto al The Club nella notte tra il 21 e il 22 aprile. In seguito all’acceso diverbio in discoteca, Iovino sarebbe stato raggiunto da Fedez e da un gruppo di uomini in via Traiano, come emerso dai filmati delle telecamere e da un’intercettazione che riguarda Luca Lucci, padrone indiscusso della Curva Sud. “Lasciatemi stare che lo ammazzo! Io sono di Rozzano!”, avrebbe detto Fedez durante la rissa. Queste parole non sono andate a genio a Gianni Ferretti, il sindaco di Rozzano, che ha ritenuto doveroso sfatare alcuni luoghi comuni sulla sua città.

Rozzano, parla il sindaco Ferretti: “Non è un Bronx”

“No, la nostra città non è un Bronx”, ha dichiarato con decisione il primo cittadino. Ferretti è contrario al luogo comune secondo il quale Rozzano sarebbe una città vittima del degrado dove spaccio, delinquenza e abbandono scolastico sono all’ordine del giorno. “Basta coi luoghi comuni, ci rifiutiamo di subire queste etichette”, ha dichiarato in un video messaggio pubblicato sulla pagina Facebook del comune. “Rozzano è abitata per la stragrande maggioranza da persone oneste e perbene. Ospitiamo un quartiere popolare che è il più grande d’Italia e uno dei più grandi d’Europa, che declina delle problematiche, ma che non ci rende diversi da tutti gli altri Comuni d’Italia”.

Uno scorcio di Rozzano
Uno scorcio di Rozzano | Photo by Arbalete licensed under CC BY-SA 4.0 (https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0/deed.en) – Newsby.it

Ferretti ha poi ricordato alcune delle eccellenze presenti a Rozzano, come l’osservatorio astronomico, il castello visconteo, la biblioteca di Cascina Grande e le chiuse vinciane sul Naviglio. “Questa è la Rozzano che vogliamo raccontare, e non quella che ci descrive come culla della malavita”, ha aggiunto.

La lettera aperta dei cittadini di Rozzano

Il sindaco non è l’unico a battersi per provare a cambiare la percezione che le persone hanno di Rozzano. In una lettera aperta, che porta anche la firma di Ferretti, parroci, dirigenti scolastici, presidenti di associazioni e vari altri rappresentanti della società civile del comune hanno ribadito dei concetti simili a quelli espressi nel video su Facebook. Hanno dichiarato che il tessuto locale è composto “da persone che lavorano onestamente, si prendono cura della propria città e crescono i loro figli con dignità e correttezza. Il quartiere Aler non è un ghetto, ma una comunità basata su condivisione, umanità, rispetto e solidarietà. Rozzano, come tutte le città, ha i suoi problemi e le sue criticità, ma li affrontiamo a testa alta, con senso di responsabilità e fiducia. Non ci tiriamo indietro di fronte alle difficoltà”.

Le parole di Ferretti sullo stadio dell’Inter

Risale a pochi giorni fa un intervento di Ferretti ai microfoni di Newzgen, la trasmissione prodotta da Alanews in diretta su Twitch e YouTube dal lunedì al venerdì, durante il quale aveva parlato della possibilità di veder sorgere il nuovo stadio dell’Inter (e forse anche del Milan proprio a Rozzano). “Da parte di entrambe le società c’era la volontà di continuare a giocare a Milano. Solo dopo la bocciatura del progetto di Webuild le due squadre hanno chiesto di costruire nuovi stadi a San Donato e a Rozzano e di non continuare a San Siro”, aveva dichiarato il primo cittadino.

 

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“I cittadini che mi incontrano mi chiedono spesso notizie sullo stadio. La mia risposta è sempre ‘me lo auguro’”, aveva aggiunto.

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