Netanyahu ha dichiarato: “Il conto è stato regolato. Hamas non governerà più la Striscia di Gaza”. Il premier israeliano si è rivolto poi alle famiglie: “Questo è un momento importante nella guerra. Continueremo con tutta la forza finchè tutti i vostri cari, i nostri cari, non saranno a casa“
Il leader di Hamas Yahya Sinwar è stato ucciso nel tardo pomeriggio del 16 ottobre durante uno scontro avvenuto nel quartiere Tel al-Sultan di Rafah, città vicina al confine meridionale della Striscia. A darne notizia è lo stesso esercito israeliano che ha diffuso foto e video del momento in cui l’uomo viene identificato e poi colpito. La conferma che si tratta del corpo di Sinwar arriva dopo diversi test effettuati in laboratorio dall’esercito e dalla polizia militare israeliani. Sinwar era ritenuto l’artefice dell’attacco del 7 ottobre dell’anno scorso in cui i miliziani di Hamas hanno ucciso circa 1.200 persone e preso in circa 250 ostaggi.
L’uccisione di Sinwar
La prima conferma della morte di Sinwar è arrivata dal ministro degli Esteri Israel Katz, che ha scritto in un messaggio: “L’assassino di massa Yahya Sinwar, responsabile del massacro e delle atrocità del 7 ottobre, è stato ucciso oggi dai soldati dell’Idf. Questo è un grande risultato militare e morale per Israele e una vittoria per tutto il mondo libero contro l’asse del male dell’Islam radicale guidato dall’Iran”. “Israele ha bisogno del vostro sostegno e della vostra assistenza, ora più che mai, per portare avanti insieme questi importanti obiettivi”, ha continuato. Subito dopo anche le Forze di difesa israeliane hanno confermato la notizia con un post su X e un comunicato ufficiale.
Le forze di difesa israeliane hanno diffuso su Telegram la ripresa effettuata da un drone prima del bombardamento che ha ucciso Yahya Sinwar. Nel video si vede il leader di Hamas seduto e con il volto coperto da una kefiah verde. L’uomo osserva poi per qualche secondo il drone e lancia contro di esso un bastone. “In questo giorno, i nostri pensieri sono rivolti alle famiglie di coloro che sono stati uccisi o rapiti a causa di Sinwar. Chiniamo il capo e ricordiamo i nostri coraggiosi soldati che hanno pagato l’ultimo sacrificio per difendere il popolo di Israele. Il nostro lavoro non è finito. Non ci fermeremo finché non avremo riportato a casa tutti gli ostaggi con qualsiasi mezzo e continueremo a operare finché non avremo completato tutte le nostre missioni in difesa del popolo di Israele“, si legge nel messaggio dell’esercito condiviso su Telegram. Lo scontro è avvenuto durante un pattugliamento di routine. I militari hanno dichiarato di non aver identificato Sinwar prima dell’attacco e di aver colpito perché convinti si trattasse comunque di un membro di Hamas. L’Idf ha affermato di aver trovato Sinwar “per caso“.
L’identificazione del corpo
L’identificazione del corpo ha richiesto ore. Sul cadavere sono stati effettuati numerosi test: impronta digitale, arcata dentale e test del DNA. In un video si vedono i soldati ispezionare il cadavere di Sinwar e gli oggetti che aveva con sé: armi, passaporto, denaro israeliano, un pacchetto di caramelle Mentos, un proiettile, un specie di rosario e un libro di preghiere.
Le reazioni
L’uccisione di Sinwar ha scatenato reazioni contrastanti sulla scena internazionale. Netanyahu ha dichiarato: “Il conto è stato regolato. Hamas non governerà più la Striscia di Gaza”. Il premier israeliano, che ha convocato una riunione per discutere dell’accordo per la liberazione degli ostaggi dopo l’uccisione di Sinwar, si è rivolto alle famiglie: “Questo è un momento importante nella guerra. Continueremo con tutta la forza finchè tutti i vostri cari, i nostri cari, non saranno a casa“. “Questo è l’inizio del dopo Hamas, e questa è un’opportunità per voi, residenti di Gaza, di liberarvi finalmente dalla tirannia di Hamas”. Il premier israeliano ha dichiarato: “Noi non volevamo insistere con la guerra, ma la guerra non è finita e ci sta costando moltissimo” e poi ha parlato del “lavoro eccezionale” delle forze di sicurezza israeliane. “Ancora una volta abbiamo dimostrato al mondo come il bene vince sul male”, ha dichiarato, parlando di “guerra di resurrezione” per Israele.
Biden ha affermato: “Ora c’è l’opportunità per un day after a Gaza senza Hamas al potere, e per una soluzione politica che offre un futuro migliore sia per gli israeliani sia per i palestinesi. Yahya Sinwar era un ostacolo insormontabile per raggiungere tutti questi obiettivi. Questo ostacolo non esiste più. Ma molto lavoro rimane davanti a noi“, Harris ha dichiarato durante un comizio elettorale a Milwaukee: “La morte di Yahya Sinwar ci dà l’opportunità di porre finalmente fine alla guerra a Gaza“.
Giorgia Meloni: “Inizia una nuova fase”
“Inizia una nuova fase, con cessate il fuoco e ostaggi liberi” ha scritto Giorgia Meloni. Macron: “Questa giornata segna una svolta e un successo militare per Israele”.
La missione iraniana alle Nazioni Unite sottolinea: “Quando le forze Usa hanno trascinato fuori uno scomposto Saddam Hussein da una buca, questi ha implorato i militari di non ucciderlo anche se era armato. Coloro che guardavano a Saddam come al loro modello di resistenza sono infine crollati. Quando i musulmani guardano al Martire Sinwar sul campo di battaglia, in divisa, che a viso aperto, non nascosto, affronta il nemico, lo spirito di resistenza non potrà che rafforzarsi. Diventerà un modello per i giovani e i bambini che seguiranno il suo percorso fino alla liberazione della Palestina, fino a che ci sarà occupazione e aggressione, ci sarà resistenza e il martire rimarrà vivo e fonte di ispirazione“.
Cosa succede adesso
Un alto responsabile di Hamas ha affermato che il gruppo palestinese “non può essere eliminato“ con l’uccisione dei suoi leader. “Hamas è un movimento di liberazione guidato da persone che cercano libertà e dignità, e questo non può essere eliminato“, ha detto all’Afp Basem Naim, membro senior dell’ufficio politico di Hamas.
Nella lista dei possibili successori, pubblicata da Al Arabiya, spiccano cinque nomi in particolare: Khalil al Hayya, Khaled Meshaal, che ricopre la carica di capo del movimento all’estero, Musa Abu Marzouk, primo capo dell’ufficio politico (anche lui ha ricoperto l’incarico di capo dell’ufficio politico di Hamas dal 1992 al 1996), Zaher Jabareen, capo di Hamas in Cisgiordania e Muhammad Ismail Darwish.