La guerra è fatta anche di parole. Per capire il conflitto in corso fra Russia e Ucraina è bene conoscere i termini che in questi giorni si leggono più di frequente sulla stampa e nei lanci di agenzia o che si sentono più spesso al telegiornale. Ecco la guida completa.
Guida alle principali città dell’Ucraina
Partiamo dalle città. Muovendoci da Ovest verso Est troviamo:
Lviv
Capoluogo dell’oblast’ omonima, Leopoli è uno dei maggiori centri culturali e universitari dell’Ucraina, con una popolazione di oltre 700mila abitanti (a cui si aggiungono in media 200mila pendolari al giorno). Dal 1998 il suo centro storico è fra i siti patrimonio dell’Unesco. È il primo grande centro urbano che si incontra arrivando dal confine con la Polonia, dove molti rifugiati si stanno dirigendo per sfuggire al conflitto.
Chernobyl
Nota per il più grave disastro nucleare della storia, datato 26 aprile 1986, Chernobyl si trova a 130 km a Nord della capitale Kiev. I soldati russi hanno preso il controllo della centrale atomica dismessa.
Kiev
Con quasi tre milioni di abitanti, dal 1991 Kiev è la capitale dell’Ucraina indipendente dopo la dissoluzione dell’Unione Sovietica. A partire dal novembre del 2013 è stata teatro delle violente manifestazioni – note come Euromaidan – che, nel 2014, hanno portato alla deposizione dell’allora presidente ucraino filorusso, Viktor Yanukovich.
Kharkiv
Kharkiv è la seconda città del Paese per numero di abitanti (circa 1,4 milioni). Capoluogo dell’oblast’ omonimo, è noto per la sua piazza della Libertà, la 23esima più grande del mondo con una superficie di oltre 110mila metri quadri. Durante la Seconda guerra mondiale fu la città più contesa del fronte orientale: occupata per tre volte dalle truppe naziste, fu definitivamente liberta dall’Armata Rossa sovietica il 23 agosto 1943. Situata a soli 80 km da Belgorod, la lingua più diffusa a Kharkiv è il russo.
Donbass
Il Donbass è la regione a Est che comprende il bacino del Donec, affluente del fiume Don. Parte del suo territorio, nel 2014, si è autoproclamato indipendente da Kiev: sono nate così le repubbliche popolari di Donetsk e Luhansk. L’invasione russa in Ucraina è partita proprio con il pretesto della difesa della pace nel Donbass. Della regione fa parte anche Mariupol, situata sulla costa settentrionale del Mar d’Azov, centro d’importanza strategica per la presenza del porto.
Dnipro
Terza città più popolosa del Paese, Dnipro è il capoluogo dell’oblast’ di Dnipropetrovs’k. È un importante porto fluviale ucraino, in quanto sorge sulle rive del fiume Dnepr (o Nipro).
Odessa
Come a Kharkiv, anche a Odessa la lingua più parlata è il russo. Questa città – capoluogo dell’oblast’ omonima – ospita il più importante porto dell’ex repubblica sovietica. Odessa si affaccia sul Mar Nero e conta circa un milione di residenti, che la rendono il quarto centro più popoloso del Paese. È infine una nota meta turistica e termale. Dell’oblast’ di Odessa fa parte anche Zmiinyi, piccola isola ricca di giacimenti petroliferi e gas naturale, conquistata dai russi dopo l’eroico tentativo di resistenza di 13 guardie di frontiera ucraine.
Crimea
Annessa militarmente alla Federazione Russa e con un referendum ritenuto illegale da gran parte della comunità internazionale, la contesa della Crimea è all’origine delle tensioni fra Mosca e Kiev. Si tratta della più grande penisola affacciata sul mar Nero ed è unita alle regioni meridionali dell’Ucraina dall’istmo di Perekop; dal 2018 è inoltre collegata alla Russia dal ponte di Crimea, situato sullo stretto di Kerch. Sulla costa meridionale della penisola si trova la città di Jalta, teatro della celebre conferenza tenuta nel febbraio 1945 dagli Alleati durante la Seconda guerra mondiale. Vi presero parte Winston Churchill, Franklin Delano Roosevelt e Iosif Stalin, rispettivamente in rappresentanza di Regno Unito, Usa e Urss.
Guerra Russia-Ucraina: i termini da sapere
Denazificare
Denazificare fa riferimento a un termine usato dal presidente russo, Vladimir Putin, durante il discorso con cui ha annunciato l’invasione dell’Ucraina. Questa parola non ha nulla a che vedere con la Germania nazista, bensì con le formazioni di estrema destra protagoniste della vita politica ucraina a partire dal 1991. In alcune immagini sul web gli aderenti a questi gruppi ultranazionalisti posano indossando degli elmetti delle SS o con bandiere solcate da una svastica. Secondo la propaganda del Cremlino sarebbero all’origine della rivolta di Euromaidan e da allora condizionerebbero il governo di Kiev. Per alcuni esperti, invece, questi gruppi non avrebbero mai influenzato l’attività del presidente Volodymyr Zelensky e anzi avrebbero un peso marginale all’interno della Verchovna Rada, il Parlamento del Paese.
Nord Stream 2
Nord Stream 2 è il nome assegnato a un gasdotto sottomarino di 1.200 km che unisce la costa baltica russa al Nord-Est della Germania. Costato 12 miliardi di dollari, se attivato potrebbe fornire fino a 55 miliardi di metri cubi di gas dalla Russia all’Europa ogni anno. La Germania ne ha bloccato l’autorizzazione in piena escalation della crisi in Ucraina come ritorsione contro Mosca e come tentativo, vano, di evitare lo scoppio della guerra.
Sanzioni
Le sanzioni sono una serie di misure economiche adottate dalla comunità internazionale contro Mosca. Ne hanno già messe in campo diverse, in forme differenti, Unione europea, Stati Uniti e Regno Unito.
Swift
Acronimo di “Society for Worldwide Interbank Financial Telecommunication”, Swift è un sistema di messaggistica sicuro e universamente accettato, che oggi rappresenta lo standard per chiudere velocemente i pagamenti di beni, servizi, materie prime e prodotti energetici. Questo strumento è un’arma che i Paesi occidentali stanno valutando di utilizzare come sanzione contro la Russia, tagliandola fuori dal sistema circolatorio delle transazioni commerciali internazionali e bloccandone così la finanza interna. Come potenziale conseguenza immediata vi sarebbe un calo del Pil del 5% annuo. Fondata nel 1973, questa società cooperativa con sede a Bruxelles riunisce oltre 200 Paesi e ha un traffico di 42 milioni di messaggi al giorno. Per escludere Mosca dallo Swift è necessaria una sanzione decisa dalla Ue, recepita poi dalla banca centrale belga. Quest’ultima supervisiona infatti il circuito insieme ai rappresentanti di Federal Reserve System, Bce, Banca del Giappone e altri istituti bancari.