Green pass obbligatorio, e se l’unica strada fosse l’online?

Con la firma di oggi di Mario Draghi sono state ufficializzate le nuove restrizioni sul Green pass obbligatorio pronte a scattare dal 1 febbraio.

Come sottolinea il dpcm del 21 gennaio “sono esentati gli esercizi di carattere alimentare e di prima necessità,sanitario, veterinario, di giustizia e di sicurezza personale”. Si accorcia dunque la lista dove si potrà entrare senza il green pass.

Al contrario di quanto si pensava nelle ultime ore, non sarà possibile entrare in posta senza green pass, nemmeno per ritirare la pensione. Per entrare in tabaccheria bisognerà invece mostrare il certificato verde.

Si potrà quindi andare in supermercati per fare la spesa ma senza acquistare beni di prima necessità. In caso di assenza di certificazione, sarà compito dei titolari verificare gli acquisti. Il Green pass base servirà per i negozi che vendono abbigliamento, giocattoli e cosmetici, ma anche librerie e cartolibrerie.

Tabaccai e Green Pass

Il Green pass base sarà necessario per i tabaccai. Questi negozi, che nel corso del lockdown erano stati considerati fra i negozi essenziali e dunque accessibili senza pass, ora sono fuori dall’elenco degli essenziali. La motivazione sarebbe legata al fatto che alcune tabaccherie hanno anche all’interno slot machine e altri apparecchi di gioco. Servizi che il governo ha deciso di non considerare più essenziali alla persona.

Nelle tabaccherie italiane entrano ogni giorno 13 milioni di persone, circa 250 per ogni rivendita. Sarà un vero problema controllare il green pass ad ogni cliente, per questo speriamo che il Governo ci ripensi”, ha commentato Giovanni Risso, presidente nazionale della Federazione italiana tabaccai.

I tabaccai raramente hanno dipendenti ed inoltre per evidenti motivi di sicurezza non possono uscire da dietro il bancone. In queste condizioni, chiedere ad ogni cliente di esibire il green pass sarà davvero problematico”, ha spiegato Risso. ‘Tutti ricordiamo bene che le tabaccherie sono sempre rimaste aperte anche nel pieno lockdown perché servizi essenziali per i cittadini, anche per pagamenti, ricariche, marche, valori e servizi amministrativi”, ha detto Risso.

Imporre ora il green pass per entrare nelle 50mila tabaccherie italiane sarebbe una complicazione ulteriore per la vita dei cittadini e per il servizio dei rivenditori di generi di monopolio” ha concluso.

Quando la soluzione è l’ecommerce

Se rifiuto l’ingresso nel mio negozio ad una persona che non ha il #Green pass Obbligatorio e questa persona ritorna a casa e compra ciò che voleva comprare da me, su Amazon, il danno a chi rimane?” Ha domandato lecitamente  un commerciante su twitter.
Chi non ha il green pass dal 1 febbraio, oltre al tabacco e gratta e vinci non potrà acquistare in negozi fisici giocattoli, libri, oggetti di cancelleria e abbigliamento. Come fare? La soluzione è praticamente servita: l’online.

Navigando sul web, è possibile aggirare ogni restrizione, e acquistare qualunque cosa persino tabacco sfuso per le sigarette.

Ma che dire di tutti i negozi che vendono abbigliamento, le enoteche o le librerie che non hanno un’ecommerce ? La risposta sembra scontata.

L’emergenza Covid si è, infatti, abbattuta in maniera drammatica sul nostro sistema di imprese colpendo, in particolare, le filiere del turismo, della ristorazione e tutto il comparto della cultura e del tempo libero (attività artistiche, sportive e di intrattenimento), ma anche il commercio al dettaglio, soprattutto abbigliamento, con crolli verticali di fatturato e la chiusura definitiva di tantissime imprese.

Nel frattempo Amazon ha stabilito un record di ricavi nel 2020 e nel 2021, rallentato solo nell’ultimo trimestre a causa dei problemi agli approvvigionamenti che hanno paralizzato il commercio globale.

In contrasto, nei primi nove mesi del 2021 sono state 6.761 le imprese italiane che hanno dichiarato fallimento, in aumento del 43,6% rispetto allo stesso periodo del 2020.

 

 

 

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