Giustizia, gli avvocati romani:
“Conte deve fare ripartire giustizia”

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La situazione, secondo il presidente dell’Ordine degli Avvocati di Roma Antonino Galletti, è grave e sono tante le richiesta al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte: “Ci sono rinvii anche a distanza di anni”. L’Ordine ha organizzato una protesta di fronte alla Corte di Cassazione a piazza Cavour, lo slogan: “Si è spenta la giustizia”. “In concreto l’attività non è ancora ripartita, la giustizia di fatto sospesa e le udienze vengono continuamente rinviate ed eventualmente trattate forma di trattazione perlopiù scritta”, continua. “Tutte le attività economiche nel nostro Paese stanno riprendendo, non si capisce perché la giustizia prosegua con il rallentatore. Credo che almeno l’80-90% dei processi sia stato rinviato”.

Le richieste dell’Ordine degli Avvocati al Governo Conte

Almeno 200 toghe, tra penalisti e civilisti protestano in piazza Cavour col sostegno delle toghe di tutta Italia per dire che questa “giustizia”, così come è organizzata nel post Coronavirus, non va. E non è solo il diritto alla difesa ad essere minato dalla ripresa a singhiozzo dell’attività giudiziaria ma l’intero sistema che, secondo gli avvocati, è all’ultimo posto tra le priorità del Governo Conte. Fra le richieste ignorate dell’Avvocatura si ricordano: la fissazione di modalità di svolgimento delle attività giudiziarie disposte in modo uniforme su tutto il territorio nazionale; l’immediata copertura delle piante organiche dei magistrati e del personale di cancelleria; la dotazione di adeguati strumenti informatici, di linee a banda larga e di personale tecnico di supporto per gli uffici giudiziari, per lo svolgimento in sicurezza delle attività da remoto. Infine l’aumento del fondo di dotazione del patrocinio a spese dello Stato per la difesa degli strati deboli della nostra società.

“Scendiamo in piazza”, dicono gli avvocati nella nota che presenta l’evento, “per protestare contro la mancata ripresa dell’attività giudiziaria, avvenuta finora solo sulla carta, lasciando tuttora vigente la miriade di ‘linee guida’ e ‘protocolli’ dettati dai Capi degli Uffici giudiziari. La promessa ripartenza del 1 luglio si colloca a ridosso dell’inizio del periodo utile per le ferie dei Magistrati di metà luglio, in gran parte già programmate, richieste ed ottenute”.

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