Giovedì Santo ai tempi del Coronavirus: celebrazioni virtuali

Sarà una Settimana Santa molto diversa rispetto alla classica liturgia cristiana, a causa delle limitazioni imposte dall’emergenza Coronavirus. Molte delle celebrazioni, come processioni e messe, attirano ogni anno milioni di fedeli in tutta Italia, ma le regole di distanziamento sociale e il divieto di creare assembramenti cambieranno in modo pesante le tradizioni religiose legate alla Pasqua. La Chiesa, da parte sua, cercherà di supplire con la tecnologia, per quanto possibile, a questo drastico cambiamento.

Giovedì Santo: cosa cambia

Per quel che riguarda le celebrazioni in Vaticano del Giovedì Santo, Papa Francesco non presiederà la messa del Crisma con i sacerdoti di Roma. La celebrazione si terrà a emergenza conclusa. Il cambiamento più significativo riguarda la messa in ‘Coena Domini’, primo atto del Triduo pasquale che ricorda l’istituzione dell’Eucaristia. Questa, infatti, si terrà alle 18 all’altare della Cattedra senza il tradizionale rito della lavanda dei piedi e non si concluderà con la reposizione del Santissimo alla fine della celebrazione. Va comunque ricordato che il rito della lavanda dei piedi è già normalmente facoltativo. Sarà possibile seguire gli eventi in Vaticano sui media della Conferenza Episcopale Italiana.

Attive anche le comunità locali

A disposizione dei fedeli, oltre ai canali ufficiali del Vaticano, anche i siti internet e le pagine social delle comunità parrocchiali locali. Già dall’inizio del periodo di isolamento forzato queste realtà hanno celebrato le messe domenicali in streaming: sarà così anche per i momenti liturgici della Settimana Santa, a cominciare dal Giovedì Santo.

Per la Santa Sede, l’obiettivo è quello di dare il più possibile un senso di normalità, celebrando i riti pasquali nel rispetto delle regole necessarie per salvaguardare la salute di tutti. Un’esigenza nata in un momento di particolare difficoltà che ha colpito il Paese.

 

 

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