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Fabrizio Pregliasco, virologo all’Università degli Studi di Milano e direttore sanitario dell’ospedale Galeazzi, è intervenuto sulle recenti dichiarazioni rese dalla leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni. Meloni aveva dichiarato che non avrebbe vaccinato la figlia contro il Covid “perché il vaccino non è una religione, ma una medicina, quindi valuto i rapporto rischi-beneficio”.
“Le possibilità che un ragazzo muoia di Covid sono le stesse che uno muoia colpito da un fulmine“, aveva aggiunto la leader di FdI, con riferimento alle statistiche disponibili sui decessi per i giovani fino ai 20 anni. “Questo è un vaccino in sperimentazione, che finisce nel 2023“.
Il virologo prontamente ha smentito quanto affermato da Meloni. “Nella vaccinazione c’è sempre una valutazione rischi/benefici, a mio avviso, in questo caso; chi fa questa scelta sbaglia perché i dati ci dimostrano un’opportunità per la vaccinazione anche nei bambini“.
Sangue solo dai No-vax: “Episodio tra i più esagerati mai visti”
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Il virologo è quindi intervenuto anche su di un recente fatto di cronaca. Ha fatto scalpore, infatti, la decisione di una coppia di genitori di Bologna che, per motivi religiosi, aveva preteso che le trasfusioni al figlio, che doveva essere operato, venissero effettuate solo con il sangue di un soggetto non vaccinato contro il Covid. “Ho letto di questo caso – ha commentato Pregliasco – e credo sia uno degli episodi tra i più esagerati che abbia visto. Il vaccino non passa attraverso le trasfusioni di sangue“, ha continuato Pregliasco.
Covid, Pregliasco: “Approccio Italia migliore d’Israele”
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Il virologo ha paragonato poi la situazione pandemica italiana con quella di Israele, uno dei Paesi da sempre in prima linea nella lotta al Covid-19.
“I dati provenienti da Israele“, che segnano un nuovo record di contagi gravi da Covid, “ci dicono che la quarta dose non ha una efficacia elevata per la tempistica di esecuzione molto ravvicinata rispetto alla terza dose“, ha sottolineato Pregliasco. “Solo il 66% della popolazione si è vaccinata e questo facilita i focolai. L’approccio italiano sta pagando a lungo termine e ora ne vediamo i risultati“.
Pregliasco: “Guerra al Covid è di trincea non lampo”
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“La guerra al Covid non è stata lampo ma di trincea. Una guerra che ha creato problematiche economiche, psicologiche e anche un certo dissenso“, ha spiegato il virologo.
“Adesso siamo davanti a una riduzione del 30% di casi io spero nel breve di vedere una diminuzione dei casi di mortalità figlia dall’ondata di Covid avvenuta durante le festività“, ha sottolineato il direttore sanitario dell’ospedale Galeazzi. E per il futuro? Il virologo all’Università degli Studi di Milano è quanto meno ottimista: “Credo che tutto questo possa permetterci davvero di ritornare a una nuova normalità, con prudenza, buon senso e progressività“, ha concluso.