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Grande commozione a Roma per l’ultimo saluto a Gigi Proietti, il grande mattatore del cinema, il teatro e la televisione italiana, che si è spento il 2 novembre nel giorno del suo ottantesimo compleanno. I suoi funerali, organizzati per le ore 13 del 5 novembre alla Chiesa degli Artisti di Piazza del Popolo, hanno infatti raccolto i commossi omaggi di parenti, amici e semplici fan del grandissimo attore.
Chiaramente a Gigi Proietti è stato purtroppo negato il bagno di folla che ad esempio era stato tributato a personalità come Fabrizio Frizzi o Alberto Sordi (che lo stesso Gigi omaggiò con un indimenticabile sonetto). Prevista anche una cerimonia al Globe Theatre, il teatro elisabettiano fortemente voluto dal grandissimo attore a Villa Borghese e che lui stesso guidò personalmente per 17 anni. Sarà ora dedicato alla sua memoria prendendone il nome.
Alla cerimonia laica che il “suo” teatro ha voluto offrirgli, presenti i tanti amici, la famiglia e i colleghi. Come Flavio Insinna, commosso e in lacrime: “Per me rimarrà un maestro, continuerò a chiamarlo maestro e non Gigi“. Straziato dal dolore anche Enrico Brignano, che nel suo ultimo saluto non riesce ad aggiungere la parola “più“ alla frase “non ci sei“. Molto delicato l’omaggio di Edoardo Leo, che parla di “saluto composto e scomposto“. E che cita proprio l’ultimo saluto del suo maestro ad Alberto Sordi: “Tutta la città sbrilluccica de lacrime e ricordi. Che tu non sei solo un grande attore. Tu sei molto di più. Sei Gigi Proietti“.
Collegata via Skype anche la sindaca Virginia Raggi, assente e in autoisolamento a causa della positività al Coronavirus. “La città di Roma si stringe attorno alla famiglia di Gigi Proietti. Roma non lo dimentica. Già ci manchi. È il lutto della città, come ha detto la figlia Carlotta“, spiega la prima cittadina romana. Che preannuncia “qualcosa di più grande” a fine pandemia: “C’è bisogno di sentirlo ancora accanto a noi“.
Questo il ricordo di un altro storico sindaco di Roma, Walter Veltroni: “L’Italia ha pensato che la morte di Gigi Proietti fosse troppo. Che qualcuno si accanisse con perfidia, a levarci le persone che ci regalano di più nella vita. Se oggi fosse un giorno qualsiasi, lontano da una guerra contro un nemico invisibile, qui sarebbe venuta tutta Roma. Sarebbero venuti tutti. E Gigi ogni anno ha lavorato per tutti, per cercare di trovare armonia tra le persone“.
Ancora prima aveva parlato Marisa Laurito: “Questo lutto è di tutti. Perché eri troppo speciale, Gigi. Energia pura sul palcoscenico, pigrizia brillante a casa. Generoso come pochissimi protagonisti“. Toccante il ricordo di Paola Cortellesi, che in lacrime rivela: “Papà e mamma mi portarono a vederlo a teatro. Ricordo nitidamente in platea al Sistina che avrei voluto fare questo mestiere. Per me è la vita. La strada, senza saperlo, me la dirà lui. Gliel’ho raccontato e lui mi ha risposto con affetto“. E quindi l’omaggio definitivo a Gigi Proietti: “Ridere a crepapelle senza ritegno con il maestro. Con lui, sì, si poteva. Ogni volta aveva la mia età. Ogni consiglio è stata la spinta a fare del mio meglio in questo mestiere di pazzi che è l’attore. Nessuno mi toglierà ciò che ho provato“.
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