Lutto nel mondo della Formula 1: Max Mosley, storico presidente della Federazione automobilistica internazionale, è morto all’età di 81 anni. Considerato tra i dirigenti più importanti del motorsport, è riuscito a fare crescere la Formula 1 moderna, soprattutto dal punto di vista della sicurezza. Il tutto grazie anche alla collaborazione con l’ex patron del Circus Bernie Ecclestone.
Nato a Londra il 13 aprile 1940, Max Mosley, il figlio più giovane di Oswald Mosley, il leader del movimento fascista britannico negli anni ’30, era un pilota da corsa e un avvocato. Divenne presidente della Fédération International de l’Automobile, l’organo di governo della Formula Uno, nel 1993.
Lo scandalo sessuale e l’imbarazzo in casa FIA
Il 30 marzo 2008 fu coinvolto in un clamoroso scandalo sessuale scatenato dal quotidiano inglese News of the World. Vennero pubblicati alcuni fotogrammi tratti da un video di 5 ore in cui si vede Mosley prendere parte a un’orgia di tipo sadomasochistico con alcune prostitute in uniformi naziste e in divise che ricalcano quelle che indossavano gli internati nei lager.
A causa delle polemiche scaturite dalla vicenda, Mosley venne costretto a rimettere la decisione sull’opportunità di una sua permanenza a capo della FIA all’assemblea generale della federazione. Assemblea che il 3 giugno si pronunciò in favore di un mantenimento della sua carica. 103 voti favorevoli, 55 contrari, 7 astenuti e 4 nulli.
Il successivo addio alla Formula 1 da parte di Max Mosley
Malgrado una precedente sentenza della corte giudiziaria inglese favorevole alla pubblicazione del video in rete, il 24 luglio 2008 un tribunale britannico condannò il quotidiano News of the World al pagamento di 60.000 sterline quale risarcimento per la violazione della privacy delle persone coinvolte. Nel frattempo Mosley si impegnò comunque in una battaglia legale contro Google per rimuovere le tracce delle immagini e dei relativi video.
Il 24 giugno 2009 annunciò di non ricandidarsi alle successive elezioni come presidente della FIA. Questo per scongiurare la diaspora con i team FOTA della Formula 1. A lui succederà l’ex team manager nonché amministratore delegato della Ferrari, Jean Todt, da Mosley stesso fortemente sostenuto.